Questa canzone mi ha ipnotizzata; fino a ieri sera non la conoscevo e tantomeno conoscevo bene Niccolo Fabi, forse perché se ascolto qualche sua vecchia canzone, non è che ci trovo molto, ma questa canzone qui… beh, qui c’è qualcosa di potente, che parla all’anima in modo chiaro e fa leva su emozioni che spesso si tengono in ombra e si preferisce non sapere di avere. E’ una di quelle canzoni scomode che scrostano le maschere dalla faccia e ci fanno vedere di noi la vera faccia, quella che amiamo, ma anche quella che non sempre ci piace.
“Io son l’altro” è un’operazione di catarsi, di identificazione e di immedesimazione, profonda. Ascoltate le parole e se potete, chiedetevi che cosa significa essere veramente consapevoli di essere “l’Altro”. Che cosa significa riuscire a calarsi in personalità esterne, che spesso si giudicano, infastidiscono, destabilizzano, ci fanno arrabbiare, ma nel contempo sono parti di noi.
Perché l’Altro, per gli altri, siamo noi. Questo tipo di operazione comporta una presa di responsabilità non da poco e non da tutti. Ho provato grande rispetto per chi ha scritto questo testo, perché ci vuole coraggio e molto, molto cuore. E lo ringrazio, perché secondo me ha fatto un grande servizio al prossimo e questa, per questo motivo, è la vera Arte, secondo il mio modesto parere! Ci son segnali di speranza all’orrizzonte. 😉
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