“Ah, la Paura! La Paura che ti spegne il cervello; l’ansia, la preoccupazione, il tormento per un futuro incerto, per ciò che oggi è, e domani non si sa. La Paura è il Drago dalle Tre Teste che si fa terrifico ai miei occhi e mi obnubila la mente. La Guerra, la Malattia, la Fame, la Follia strisciano fredde nel mio profondo e lasciano bave di putrido sconforto in ogni mia fibra. Mi decapitano della mia Anima e mi rendono orfano del mio Spirito.”

Ho voluto iniziare con questa citazione dal mio Libro Segreto, quello che un giorno non lontano forse pubblicherò, perché sono reduce da un giretto mattutino sui social che compio quotidianamente per tastare un po’ il terreno, per prendere la temperatura del moribondo. Ho la vocazione della guaritora, come dice qualcuno, e mi spiace terribilmente veder agonizzare un essere che potenzialmente porta in sé il Genio.

illustrazione Martin de Diego

Oltre ai soliti balletti e amenità fini a se stesse, che pure hanno un loro ruolo, ed è un ruolo fondamentale in quel che sta succedendo a questo Popolo geniale (che è tale senza saper di esserlo, perché ripiegato su se stesso da un’ opera costante di patetico lamento e auto flagellazione), ultimamente riescono a passare in secondo piano; sì, perché in primo piano ha ripreso a volteggiare la solita Bestia Famelica che fa capolino dagli inferi nei mesi autunnali, ovvero la Paura. I media l’hanno liberata di nuovo; per ora la stanno tenendo al guinzaglio, a filo lungo, per poterla scatenare quando arriveranno i primi starnuti.

Gli effetti che ha la Paura sull’Essere Umano sono esattamente quelli che ho descritto nelle prime cinque righe di questo articolo. La Paura impedisce una regolare funzione della Mente e trovandoci noi in un’ epoca nella quale la Mente è già provata di suo da stimoli inutili e mediocri, questo elemento infernale e destabilizzante riesce a compiere l’opera distruttrice del Pensiero Lucido senza fare nemmeno tanta fatica. Occorre essere innanzitutto vigili per compiere il Viaggio dell’Eroe fino in fondo e uscirne vincitori. Le distrazioni sono come concime fertile per la Paura. Non distrarti, dunque, e sii vigile.

Vivere attanagliati nelle viscere da questa Bestia Infernale è inumano e a lungo andare essa ti porta a soccombere. Muori fra spasmi infernali, perché ti divora da dentro, non ti consente di aprire i polmoni per inalare, non ti consente di alzare la testa, di guardare le stelle, perché ti rende ricurvo/a e cieco/a. E dagli schermi e dai social, oggi viene espansa scientemente la Paura, con dovizia e metodo, senza che tu te ne accorga; è come una serpe che ti entra nel letto mentre dormi e che ti attanaglia alla gola iniettandoti il suo veleno malefico. Ha un’azione lenta e logorante; non muori subito, ma un po’ alla volta, giorno dopo giorno, dose dopo dose.

Esiste però un antidoto, molto potente, ma l’Eroe deve fare il suo viaggio per appropriarsene. Si chiama Coraggio. Il Coraggio è un’arma che va cercata nei boschi oscuri della tua Mente e quando la trovi, va affilata come fanno i samurai con le loro spade; occorre prendersene cura giorno, dopo giorno e ci sono tecniche di allenamento specifiche per fare questo. Il Coraggio va alimentato, innanzitutto, con la Conoscenza. Chi conosce non teme. Il Viaggio serve a conoscere. La Conoscenza è racchiusa in alcuni testi SACRI che l’Universo ci ha donato e che sono presenti fra gli uomini dall’alba dei tempi; occorre imparare ad attingervi. Che siano Miti, o Fiabe o altri testi, non importa, ma occorre saperli leggere. La Conoscenza tempra la tua spada. Il Coraggio è una spada che luccica alla luce del sole e non c’è tenebra che possa spegnere quel bagliore. Di fronte al Coraggio la Bestia Famelica è costretta a nascondersi nell’Ombra e rimanervi inerte; sei tu che la comandi.

La Conoscenza richiede però disciplina e nessun Viaggio porterà a un lieto fine se l’Eroe non comprende questo precetto fondamentale. Oggi la disciplina richiede una Mente lucida e pronta; vigile, soprattutto. La Paura è un nemico subdolo e si nasconde negli anfratti più impensabili, si alimenta della tua distrazione, delle tue debolezze, del tuo modo di sprecare il tuo tempo con l’effimero ed il futile. I social, in tal senso, sono come un covo di serpi e quando meno te lo aspetti, fra un video e l’altro, una serpe appare e ti azzanna alla gola, senza che tu possa farci nulla. Amenità dopo amenità, partite di calcio, influencer che vendono borse e unghie finte, balletti e sfilate in tutine da palestra…. procedi baldanzoso/a nel tuo gioco di lucette, colori e distrazione, come un Pinocchio nel Paese dei Balocchi.

Lei compare improvvisamente; si presenta nella storia drammatica di un bambino abbandonato, o di un cucciolo senza zampe e straziato dalle ruote di una macchina, o nella pubblicità di milioni di bambini che muoiono di fame, nella storia di un crimine efferato compiuto da un padre di famiglia. E’ fatta! Tu non sai sottrarti, ti lasci attirare, ipnotizzato dalle serpi della Medusa. Hai già dato un morso alla mela avvelenata. I morsi della paura sono molti, continui, costanti e quasi provi un piacere sottile nel lasciarti andare, mentre vieni attratto/a da quel mostro, da quel sonno eterno. L’incantesimo è compiuto. E il veleno ti entra dentro e comincia a lavorare, senza che tu lo sappia. E’ avvenuto un primo scatto improvviso al quale non ti sei saputo/a sottrarre e oramai ti ha catturato; il resto accade nell’incoscienza più passiva, perché non sei stato attento/a, perché sei addormentato/a, non sei pronto a rispondere. Sei nella tua bara di cristallo, né vivo/a, né morto/a. Sei uno zombie.

Poi passi al televisore, perché a fine giornata ti senti stranamente spossato/a e stanco/a, e pretendi un attimo di rilassamento, di tregua; intanto dentro di te lavora la multi dose che hai già nel sangue, ma tu accendi lo schermo, ignaro/a; sei lì semidisteso/a e la Bestia appare all’improvviso; insinua le sue spire fra una luce accattivante e un colore gradevole di uno sfondo, fra una chiacchiera inutile e una risata senza senso e poi si lancia verso di te, improvvisa e famelica e ti morsica al petto. Altra dose, altro veleno. Una notizia di guerra imminente con immagini di sangue e morte, un’altra che ti mette al corrente di una grave crisi economica con immagini di degrado e indigenza, l’aumento dei prezzi, il pericolo di una nuova pandemia, lo straniero che sta invadendo le coste, l’ennesimo femminicidio, l’ennesima rissa. E avanti così di dose in dose, di iniezione in iniezione. E ad ogni dose, la Bestia cresce, ingrassa e si fa forte.

Bene, in questo non c’è Coraggio e non c’è disciplina; c’è solo Morte e passività. Se vuoi prevenire il colpo di grazia finale che prima o poi porterà la tua esistenza alla fossa prima del tempo, occorre che tu impari a combattere con le stesse armi che usa la Paura per iniettarti il suo veleno; occorre saperle riconoscere, innanzitutto, e poi usarle a tuo vantaggio. Perché se non fai questo, il colpo di grazia arriverà quando tu sarai in condizioni tali da non saper reagire; agiranno gli altri, quelli che la Paura te l’hanno portata nella Mente. Ti porteranno esattamente dove loro vogliono che tu vada, a compiere esattamente le azioni che loro vogliono che tu compia. Non sarai più consapevole, non sarai più padrone/a di te stesso/a. La tua Mente più evoluta avrà oramai abdicato alla tua mente irrazionale e animale, quella che riconosce la Bestia della Paura come sua simile, perché parla solo la sua lingua. Tutto il resto lo avrai spento, perché non lo hai mai tenuto vigile, non lo hai mai usato e allenato.

Il Coraggio si nutre di disciplina e la disciplina implica il riconoscimento del pericolo e l’evitamento degli strumenti dannosi e debilitanti; un guerriero, o una guerriera non si sottopone a dosi letali di veleno quotidiano, perché deve essere forte in battaglia. E le battaglie arriveranno, per tutti e saranno cruente; più sei pronto/a e presente a te stesso/a e meglio saprai difenderti. Un guerriero o una guerriera non si distrae, ma rimane vigile e non smette mai di voler comprendere, conoscere e capire. La disciplina è necessaria per i primi tempi, poi diventa un piacere, perché è piacevole essere consapevoli della propria forza; ma i primi tempi sono un momento duro e difficile, perché richiedono una disintossicazione netta e totale dagli strumenti di morte. Pochi sono disposti a tanto, oggi; infatti pochi sono i guerrieri, molti sono gli zombie.

Ed è vero; siamo in Guerra. Ma non si tratta della Guerra che ti raccontano in televisione (non solo, perlomeno) o sui social; la vera Guerra, quella che fa gola alla fazione oscura di questa fiaba vera più che mai, è la guerra per appropriarsi di ciò che tu hai di più prezioso ed unico. Questa guerra è stata scatenata per prendersi la tua Anima, la tua Mente, la tua Consapevolezza, la tua Libertà di Essere Umano e se tu non fai nulla per combattere la tua battaglia, se non fai nulla per sconfiggere la Bestia, ebbene ti rendi complice della tua stessa sconfitta. Ti rendi complice della tua condizione di schiavo/a. Puoi scegliere; puoi vivere succube dei tuoi timori e delle tue paure, agendo come un automa nelle mani dei burattinai, o puoi imparare a riconoscere la tua Ombra, le tue Paure, a capire da dove arrivano, chi te le ha infilate nei pensieri e con quali mezzi e, infine, puoi evitare che tutto questo continui ad accadere, liberandoti.

Del Vangelo di Matteo 10,16: “Siate dunque prudenti come i serpenti, e semplici come le colombe”.

Questo ha un prezzo, ma se sei un’essere Consapevole, sai già che vale la pena pagarlo. Se ancora non lo sei, lo capirai col tempo, ma a costo di grandi sofferenze; puoi prevenire queste sofferenze svegliandoti ora. L’obiettivo non è vivere una Vita da schiavo, ma essere “Papa e re di te stesso”. Non hai bisogno di qualcuno che ti dica cosa è bene o cosa è male per te; tu solo lo puoi sapere, perché hai un’ Anima e hai uno Spirito in te che ti sostengono e che sono la fonte del tuo Coraggio e della tua Forza. Devi fare in modo che si uniscano e che lavorino per te, con te.

Non hai bisogno di imbonitori, di guru, di politici che ti diano l’indirizzo della tua vita; sono tempi oscuri, questi, e solo tu puoi sapere che cosa è meglio per te stesso/a. Non affidarti alla propaganda, ad altri, perché oggi, l’altro, il potente, quello che tu pensi che ti sappia dare i consigli giusti, che ti sappia portare sulla strada delle soluzioni ai tuoi problemi, non ha a cuore il tuo bene, ma solo il bene di se stesso. Se devi dare fiducia a qualcuno, quello/quella sei tu. Le Fiabe aiutano a capire chi sei, come devi comportarti, come devi agire per maturare il Coraggio necessario per sconfiggere qualsiasi Bestia Famelica, anche la più spaventosa. Ti aiutano ad affilare la tua spada, ad allenare il tuo Spirito. Datti questa possibilità; ma questa è solo una delle tante vie di Conoscenza e ce ne sono molte altre e puoi cercarle, finché non trovi la tua.

Da parte mia io ti auguro lunga vita e prosperità nel Coraggio e nell’ Amore per una Vita che ti è stata donata per amarti e per amare il tuo prossimo. Non temere mai, perché se anche all’orizzonte stanno arrivando nuove nubi oscure, tu puoi essere pronto/a e vigile. Nel frattempo affila la tua spada. Sii Papa e Re di te stesso/a!

Avatar elena delle selve

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9 risposte a “Sii Papa e Re di te stesso”

  1. Avatar egle67

    la mia spada è affilata, ormai.
    Grazie dei consigli .
    Ho comprato le fiabe originali dei fratelli Grimm e di Andersen perchè il tuo discorso mi ha incuriosito.
    Grazie 🙂

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    1. Avatar Elena Delle Selve

      Sono estremamente felice se si è acceso anche in te il sacro fuoco fiabesco, Egle!! 😄Confido che potrai godere dei doni mirabili che sono nascosti in quei testi. 🤗🖤🤍❤️‍🔥Non avevo dubbi che nel tuo caso la spada è pronta a colpire! 🙂

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  2. Avatar Simon James Terzo

    Davvero molto bello e profondamente reale questo tuo scritto. Complimenti. Citazione compresa, dalla tua…dai, senza forse, prossima pubblicazione.

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    1. Avatar Elena Delle Selve

      Ti ringrazio, Simon James Terzo. La pubblicazione dipende molto dal tempo che posso dedicarvi, che son tempi burrascosi e per niente lineari, questi. L’attività intellettuale è forzatamente messa da parte a causa delle contingenze. Tocca sopravvivere. 😄

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      1. Avatar Simon James Terzo

        Come non capirti, tempi funesti e tortuosi in generale, e non solo. Sfide che si moltiplicano. Però, quando ti leggo penso sempre una cosa:
        Quanto è ostinata! (concedimi il termine, prendilo in maniera positiva per come lo intendo nel caso specifico) quindi mi sono fatto l’idea istantanea, a torto o a ragione vedremo, che non sia un “se” ma solo un “quando” 🙂

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      2. Avatar Elena Delle Selve

        Io non mollo, Simon, non è previsto! E chi si aspetta questo, dovrà ricredersi. Se mi spengono una connessione, io ne trovo un’altra; se mi censurano un account, io ne apro un altro; se mi cancellano un anno di lavoro; io ricomincio, se mi tolgono la corrente, mi invento un generatore. Se mi vogliono spegnere, devono ammazzarmi e la Morte non la temo. E se anche mi ammazzano, io ritorno. 😄😄 E non sto scherzando. 😏

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      3. Avatar Simon James Terzo

        Sai in quale momento preciso ho pensato che tu stessi scherzando? In nessuno. 😄 Vedi, non mi serviva nemmeno specificare “ostinata” come termine in positivo. Tu non molli, e fai bene, e hai “te” dalla tua parte, “e chi te ferma?!” 💪🏻😉

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      4. Avatar Elena Delle Selve

        Io non sono sola; se lo fossi sarei già morta, ma si vede che a qualche cosa servo e allora mi lasciano qui. E finché sono qui, devo fare la mia parte. E’ tutto molto semplice e ho pochi meriti in questo. Ma nel contempo ho dei doveri. 😶🖤🤍❤️‍🔥

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      5. Avatar Simon James Terzo

        Hai “te” non implicava l’essere sola, è un bene sempre e comunque non esserlo, era hai “te” in quanto hai queste capacità, questa ostinazione, per quanto altri, o altre situazioni, possano spingere verso l’alto o verso il basso, se tu non fossi “te” quindi anche così ricettiva ed esplicativa, sarebbe vano altro. Doverizza quel che devi. Piacerezza quel che devi. 🙂

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