Cera una volta una cantante che nessuno sapeva ascoltare, ma lei cantava comunque, in silenzio.
Era un canto effettivamente un po’ strano, questo è vero; diciamo che non era niente che in questo Mondo veniva comunemente ascoltato.
Aveva queste canzoni nella testa e le cantava in continuazione; andava a cantare per le vie del centro, stretta in un cappotto rosso e poi entrava in un bar, si toglieva un foulard verde acquamarina, lo faceva volteggiare in aria e continuava a cantare, anche mentre in gola le scorreva il caffè caldo.
Si spostava lungo i marciapiedi, schivava cagnolini, vecchietti e passeggini e mentre cantava, ogni tanto le scappava un passo di danza; lei sola sapeva come cantare quella Musica strana e silenziosa.
Ogni tanto si dondolava un po’ di qua e un po’ di là e qualcuno pensava che fosse un po’ strana, ma lei non se ne curava…e cantava.
C’era una volta lei; una cantante con una folta chioma ramata che non voleva saperne di starsene al suo posto ed aveva una canzone per ogni capello.
Erano canzoni infuocate che salivano verso il cielo, partendo forti come fiamme e via via poi si affievolivano, si assottigliavano e arrivavano lontano.
Melodie di rosso e giallo che partivano da un falò e poi diventavano neve e pulviscolo di pioggia gelata che si sollevavano fino ai do più acuti e poi trillavano ad imitare gli usignoli, ronzavano ad imitare il volo d’api e vibravano a imitare il pulsare del sangue nelle vene dei cervi in corsa sui pascoli.
C’era una volta una cantante che nessuno sapeva ascoltare, ma che non smetteva per questo di cantare. Un giorno d’estate cantò una romanza sotto le fronde fresche di un grande tiglio, nel Grande Parco delle Meraviglie ed il tiglio alla fine la ringraziò!
Lei fece un immenso sorriso, seguito da un profondo inchino, perché finalmente qualcuno l’aveva sentita cantare; da allora ogni giorno lei canta sotto quel tiglio e dà un concerto gratuito, che anche le cince, gli usignoli e le peppole vanno ad ascoltare, perché adesso le i ha imparato a farsi sentire.
Se il concerto è serale, allora vedi che si avvicinano anche volpi, cervi e caprioli che si mettono in bell’ordine e la stanno a sentire con grandi occhi bellissimi e pieni d’Amore. Gli scoiattoli la vanno sempre a trovare e sui rami del tiglio danzano alla sua musica, fra le fronde e le foglie che le fanno da dolci sonagli.
C’era una volta una cantante che nessuno sapeva ascoltare, ma lei cantava comunque e alla fine la Natura le diede il premio più bello; un pubblico sincero, che la sapeva apprezzare.


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