Dalla raccolta “FIABE” dei Fratelli Jacob e Wilhelm Grimm

La moglie di un ricco si ammalò e, quando sentì avvicinarsi la fine, chiamò al capezzale la sua unica figlioletta e le disse: “Sii sempre docile e buona, così il buon Dio ti aiuterà e io ti guarderò dal cielo e ti sarò vicina.” Poi chiuse gli occhi e morì. La fanciulla andava ogni giorno alla tomba della madre, piangeva ed era sempre docile e buona. La neve ricoprì la tomba di un bianco drappo, e quando il sole l’ebbe tolto, l’uomo prese moglie di nuovo.

La donna aveva due figlie che portò con s’ in casa, ed esse erano belle e bianche di viso, ma brutte e nere di cuore. Per la figliastra incominciarono tristi giorni. “Che vuole quella buona a nulla in salotto?” esse dicevano. “Chi mangia il pane deve guadagnarselo: fuori, sguattera!” Le presero i suoi bei vestiti, le diedero da indossare una vecchia palandrana grigia e la condussero in cucina deridendola. Lì doveva sgobbare per bene: si alzava prima che facesse giorno, portava l’acqua, accendeva il fuoco, cucinava e lavava. Per giunta le sorelle gliene facevano di tutti i colori, la schernivano e le versavano ceci e lenticchie nella cenere, sicché‚ doveva raccoglierli a uno a uno. La sera, quando era stanca, non andava a letto, ma doveva coricarsi nella cenere accanto al focolare. E siccome era sempre sporca e impolverata, la chiamavano Cenerentola.

Un giorno, il padre volle recarsi alla fiera e chiese alle due figliastre che cosa dovesse portare loro. “Bei vestiti,” disse la prima. “Perle e gemme,” disse la seconda. “E tu, Cenerentola,” disse egli, “che cosa vuoi?” – “Babbo, il primo rametto che vi urta il cappello sulla via del ritorno,” rispose Cenerentola. Così egli comprò bei vestiti, perle e gemme per le due figliastre; e sulla via del ritorno, mentre cavalcava per un verde boschetto, un ramo di nocciolo lo sfiorò e gli fece cadere il cappello. Allora egli colse il rametto e quando giunse a casa diede alle due figliastre quello che avevano chiesto, e a Cenerentola diede il ramo di nocciolo. Cenerentola lo prese, andò a piantarlo sulla tomba della madre, e pianse tanto che le lacrime l’innaffiarono. Così crebbe e divenne un bell’albero. Cenerentola ci andava tre volte al giorno, piangeva e pregava e ogni volta si posava sulla pianta un uccellino che le dava ciò che aveva desiderato.

Ora avvenne che il re diede una festa che doveva durare tre giorni, perché‚ suo figlio potesse scegliersi una sposa. Anche le due sorellastre erano invitate, così chiamarono Cenerentola e dissero: “Pettinaci, spazzola le scarpe e assicura le fibbie: andiamo a ballare alla festa del re.” Cenerentola ubbidì ma piangeva, perché‚ anche lei sarebbe andata volentieri al ballo, e pregò la matrigna di accordarle il permesso. “Tu, Cenerentola,” disse questa, “non hai niente da metterti addosso, non sai ballare, e vorresti andare a nozze!” Ma Cenerentola insisteva e la matrigna finì col dirle: “Ti rovescerò nella cenere un piatto di lenticchie e se in due ore le sceglierai tutte, andrai anche tu.” La matrigna le rovesciò le lenticchie nella cenere, ma la fanciulla andò nell’orto dietro casa e chiamò: “Dolci colombelle mie, e voi, tortorelle, e voi, uccellini tutti del cielo, venite e aiutatemi a scegliere le lenticchie:

Quelle buone me le date,
Le cattive le mangiate.”

Allora dalla finestra della cucina entrarono due colombe bianche e poi le tortorelle e infine, frullando e svolazzando, entrarono tutti gli uccellini del cielo e si posarono intorno alla cenere. E le colombelle annuirono con le testine e incominciarono, pic, pic, pic, pic, e allora ci si misero anche gli altri, pic, pic, pic, pic, e raccolsero tutti i grani buoni nel piatto. Non era passata un’ora che avevano già finito e volarono tutti via. Allora la fanciulla, tutta contenta, portò il piatto alla matrigna e credeva di poter andare a nozze anche lei. Ma la matrigna disse: “No, Cenerentola; non hai vestiti e non sai ballare; non verrai.” Ma Cenerentola si mise a piangere, e quella disse: “Se in un’ora riesci a raccogliere dalla cenere e a scegliere due piatti pieni di lenticchie, verrai anche tu.” E pensava: “Non ci riuscirà mai.” Quando la matrigna ebbe versato i due piatti di lenticchie nella cenere, la fanciulla andò nell’orto dietro casa e gridò: “Dolci colombelle mie, e voi, tortorelle, e voi, uccellini tutti del cielo, venite e aiutatemi a scegliere:

Quelle buone me le date,
Le cattive le mangiate.”

Allora dalla finestra della cucina entrarono due colombe bianche e poi le tortorelle ed infine, frullando e svolazzando, entrarono tutti gli uccellini del cielo e si posarono intorno alla cenere. E le colombelle annuirono con le loro testoline e incominciarono, pic, pic, pic, pic, e allora ci si misero anche gli altri, pic, pic, pic, pic, e raccolsero tutti i grani buoni nei piatti. E non era passata mezz’ora che avevano già finito e volarono tutti via. Allora la fanciulla, tutta contenta, portò i piatti alla matrigna e credeva di potere andare a nozze anche lei. Ma la matrigna disse: “E’ inutile: tu non vieni, perché‚ non hai vestiti e non sai ballare; dovremmo vergognarci di te.” Così detto se ne andò con le sue due figlie.

Rimasta sola, Cenerentola andò alla tomba della madre sotto il nocciolo, e gridò:

“Scrollati pianta, stammi a sentire,
d’oro e d’argento mi devi coprire!”

Allora l’uccello le gettò un abito d’oro e d’argento e scarpette trapunte di seta e d’argento. Cenerentola indossò l’abito e andò a nozze. Ma le sorelle e la matrigna non la riconobbero e pensarono che fosse una principessa sconosciuta, tanto era bella nell’abito così ricco. A Cenerentola non pensarono affatto, e credevano che se ne stesse a casa nel sudiciume. Il principe le venne incontro, la prese per mano e danzò con lei. E non volle ballare con nessun’altra; non le lasciò mai la mano, e se un altro la invitava diceva: “E’ la mia ballerina.”

Cenerentola danzò fino a sera, poi volle andare a casa. Il principe disse: “Vengo ad accompagnarti,” perché‚ voleva vedere da dove veniva la bella fanciulla, ma ella gli scappò e balzò nella colombaia. Il principe allora aspettò che ritornasse il padre e gli disse che la fanciulla sconosciuta era saltata nella colombaia. Questi pensò: Che sia Cenerentola? e si fece portare un’accetta e un piccone per buttar giù la colombaia; ma dentro non c’era nessuno. E quando rientrarono in casa, Cenerentola giaceva sulla cenere nelle sue vesti sporche e un lumino a olio ardeva a stento nel focolare. Ella era saltata velocemente fuori dalla colombaia ed era corsa al nocciolo; là si era tolta le belle vesti, le aveva deposte sulla tomba e l’uccello le aveva riprese; ed ella nella sua palandrana grigia si era distesa sulla cenere in cucina.

Il giorno dopo quando la festa ricominciò e i genitori e le sorellastre erano di nuovo usciti, Cenerentola andò sotto al nocciolo e gridò:

“Scrollati pianta, stammi a sentire,
d’oro e d’argento mi devi coprire!”

Allora l’uccello le gettò un abito ancora più superbo del primo. E quando comparve a nozze così abbigliata, tutti si meravigliarono della sua bellezza. Il principe l’aveva aspettata, la prese per mano e ballò soltanto con lei. Quando la invitavano gli altri, diceva: “Questa è la mia ballerina.” La sera ella se ne andò e il principe la seguì per sapere dove abitasse; ma ella fuggì d’un balzo nell’orto dietro casa. Là c’era un bell’albero alto da cui pendevano magnifiche pere; svelta, ella vi si arrampicò e il principe non sapeva dove fosse sparita. Ma attese che arrivasse il padre e gli disse: “La fanciulla sconosciuta mi è sfuggita e credo che si sia arrampicata sul pero.” Il padre pensò: Che sia Cenerentola? Si fece portare l’ascia e abbatté‚ l’albero, ma sopra non vi era nessuno. E quando entrarono in cucina, Cenerentola giaceva come al solito sulla cenere: era saltata giù dall’altra parte dell’albero, aveva riportato le belle vesti all’uccello sul nocciolo, e aveva indossato la sua palandrana grigia.

Illustrazione di Tatyana Doronina

Il terzo giorno, quando i genitori e le sorelle se ne furono andati, Cenerentola tornò alla tomba di sua madre e disse all’alberello:

“Scrollati pianta, stammi a sentire,
d’oro e d’argento mi devi coprire!”

Allora l’uccello le gettò un vestito così lussuoso come non ne aveva ancora veduti, e le scarpette erano tutte d’oro. Quando ella comparve a nozze, la gente non ebbe più parole per la meraviglia. Il principe ballò solo con lei; e se qualcuno la invitava, egli diceva: “E’ la mia ballerina.”

Quando fu sera Cenerentola se ne andò; il principe voleva accompagnarla ma ella gli sfuggì. Tuttavia perse la sua scarpetta sinistra, poiché‚ il principe aveva fatto spalmare tutta la scala di pece e la scarpa vi era rimasta appiccicata. Egli la prese e, con essa, si recò il giorno seguente dal padre di Cenerentola e disse: “Colei che potrà calzare questa scarpina d’oro sarà mia sposa.” Allora le due sorelle si rallegrarono perché‚ avevano un bel piedino. La maggiore andò con la scarpa in camera sua e voleva provarla davanti a sua madre. Ma la scarpa era troppo piccola e il dito grosso non le entrava; allora la madre le porse un coltello e disse: “Tagliati il dito: quando sarai regina non avrai più bisogno di andare a piedi.” La fanciulla si mozzò il dito, serrò il piede nella scarpa e andò dal principe. Egli la mise sul cavallo come sua sposa e partì con lei. Ma dovettero passare davanti alla tomba; sul nocciolo erano posate due colombelle che gridarono:

“Voltati e osserva la sposina:
ha del sangue nella scarpina,
per il suo piede è troppo stretta.
Ancor la sposa in casa t’aspetta.”

Allora egli le guardò il piede e ne vide sgorgare il sangue. Voltò il cavallo, riportò a casa la falsa sposa e disse: “Questa non è quella vera; l’altra sorella deve provare la scarpa.” Questa andò nella sua camera e riuscì a infilare le dita nella scarpa, ma il calcagno era troppo grosso. Allora la madre le porse un coltello e le disse: “Tagliati un pezzo di calcagno: quando sarai regina non avrai bisogno di andare a piedi.” La fanciulla si tagliò un pezzo di calcagno, serrò il piede nella scarpa e andò dal principe. Questi la mise sul cavallo come sposa e andò via con lei. Ma quando passarono davanti al nocciolo, le due colombelle gridarono:

“Voltati e osserva la sposina:
ha del sangue nella scarpina,
per il suo piede è troppo stretta.
Ancor la sposa in casa t’aspetta.”

Egli le guardò il piede e vide il sangue sgorgare dalla scarpa, sprizzando purpureo sulle calze bianche. Allora voltò il cavallo e riportò a casa la falsa sposa. “Questa non è quella vera,” disse. “Non avete un’altra figlia?” – “No,” rispose l’uomo, “c’è soltanto una piccola brutta Cenerentola della moglie che mi è morta: ma non può essere la sposa.” Il principe gli disse di mandarla a prendere, ma la matrigna rispose: “Ah no, è troppo sporca, non può farsi vedere.” Ma egli lo volle assolutamente e dovettero chiamare Cenerentola. Ella prima si lavò ben bene le mani e il viso, poi andò e si inchinò davanti al principe che le porse la scarpina d’oro. Allora ella si tolse dal piede il pesante zoccolo, l’infilò nella scarpetta e spinse un poco: le stava a pennello. E quando si alzò, egli la riconobbe e disse: “Questa è la vera sposa!” La matrigna e le due sorellastre si spaventarono e impallidirono dall’ira, ma egli mise Cenerentola sul cavallo e se ne andò con lei. Quando passarono davanti al nocciolo, le due colombelle bianche gridarono:

“Volgiti e guarda la sposina,
non c’è più sangue nella scarpina,
calza il piedino in modo perfetto.
Porta la sposa sotto il tuo tetto.”

E, dopo aver detto queste parole, scesero in volo e si posarono sulle spalle di Cenerentola, una a destra e l’altra a sinistra, e lì rimasero.

Quando stavano per essere celebrate le nozze con il principe, arrivarono le false sorellastre: esse volevano ingraziarsi Cenerentola e partecipare alla sua fortuna. All’entrata della chiesa, la maggiore si trovò a destra di Cenerentola, la minore alla sua sinistra. Allora le colombe cavarono un occhio a ciascuna. Poi, all’uscita, la maggiore era a sinistra e la minore a destra; e le colombe cavarono a ciascuna l’altro occhio. Così esse furono punite con la cecità per essere state false e malvagie.

Avatar elena delle selve

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29 risposte a “Cenerentola – La fiaba”

  1. […] 01/09/2023 Elena Delle Selve Lascia un commento Cenerentola – La fiaba […]

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  2. Avatar valy71

    Una fiaba stupenda, grazie Elena, certo che pure il padre di Cenerentola ci aveva proprio messo del suo. Grazie per averci raccontato questa fiaba stupenda. Buona giornata 💛💛🌻🌻💛💛💚💚🌻🌻😀🤗

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    1. Avatar Elena Delle Selve

      l padre di Cenerentola ha fatto esattamente quello che può fare una figura di potere che se ne sbatte le balle, perdona il francesismo. Oggi nel nostro mondo, queste figure sono molto frequenti e in generale, i padri sono sempre stati assenti, da che mondo è mondo; vuoi perché erano a caccia, o perché erano in guerra. Ma a parte questo, un padre così ci vuole in una fiaba come questa, perché se Cenerentola avesse avuto un buon padre, (o un buon governante)col piffero che si sposava con un principe!! 😉 Probabilmente sarebbe diventata una spocchiosa ragazzina di provincia che come unica occupazione avrebbe avuto la competizione con due sorellastre altrettanto stronze, per fare a gara a chi ha la borsa firmata più trendy e le unghie meglio curate!

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      1. Avatar valy71

        Beh, certo la fiaba ha la sua valenza, non tutti i padri sono assenti. Diciamo che di sicuro era tutt’altro per le sorellastre, completamente alla mercé della matrigna. Chissà come sarebbe andata, di sicuro ha avuto carattere! Anche i principi sono sopravvalutati 😉

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      2. Avatar Elena Delle Selve

        I principi nelle fiabe non sono quello che sembrano. I principi sono importantissimi, fondamentali!! Senza il principe, l’eroina non sta in piedi. E oggi più che mai, chi fa l’operazione orrenda di togliere il principe da una fiaba, fa un’operazione satanica e blasfema, credimi. Le fiabe non sono quello che sembrano. Oggi con la scusa del politicamente corretto e inneggiando ipocritamente a ideologie femministe (dico ipocritamente, perché delle donne a questi che si occupano di tali operazioni di riscrittura, gli frega zero, credimi!), vanno di moda queste operazioni di manipolazione di testi che, essendo iniziatici, sono sacri. Tu togli il principe dalle fiabe e hai tolto la componente spirituale più importante…e in epoca di satanismi, questo è quanto di più efficace si possa fare per rincoglionire ulteriormente le masse… tanto nessuno (o quasi) se ne accorge.

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      3. Avatar valy71

        Era solo una battuta, non sono mai stata femminista, né ho mai pensato di togliere il principe dalla fiaba.
        È che non si racconta mai il dopo. Sono convinta che le persone possano stare bene insieme, ma è giusto dipendere solo da se stessi, questo nella realtà.

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      4. Avatar Elena Delle Selve

        Ma io non mi riferivo certo a te, o a chi è femminista! Per me tutti la possono pensare come vogliono, purché sappiano cosa stanno pensando. Mi riferisco al fatto che fra poco uscirà veramente una Biancaneve cinematografica dove il principe sarà tolto di mezzo. Pensavo che anche tu ti riferissi a questo. 🙂 Eppure, vedi, io parlo seriamente quando tratto questi argomenti, perché forse le persone non si rendono conto, ma le fiabe sono una roba molto più seria di quel che ci hanno abituati a pensare. Poi, di quello che fanno o non fanno le persone quando vogliono o non vogliono stare insieme, beh… son robe loro. 😁Vedi, se tu togli un principe da una fiaba, è come se tu togliessi lo Spirito Santo dal Vangelo… non so se ho reso l’idea. 😁 La Trinità non starebbe più in piedi… tu che dici?

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      5. Avatar valy71

        Ma certo, ero solo stupefatta che il padre non avesse preso le difese di Cenerentola, succube della moglie. Anche per me le persone possono pensarla come vogliono. Ho fatto solo una battuta dicendo che i principi sono sopravvalutati, non intendevo certo eliminare il principe dalla fiaba. Lo so che è una fiaba è una cosa seria, di qui a parlare della Trinità mi sembra un esempio un po’ estremo. Penso semplicemente che nella vita si debba contare sulle proprie forze, questo in linea generale, se poi abbiamo la fortuna di avere accanto una persona, bene, altrimenti si vive bene lo stesso.

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      6. Avatar Elena Delle Selve

        Nelle fiabe, tutti i personaggi rappresentano qualcosa che è dentro di noi; per questo ci fanno da specchio. Molto spesso, i personaggi che più ci infastidiscono hanno qualcosa da rivelarci. Ci sono fiabe che sono molto, molto fastidiose, perché la protagonista, o il protagonista compie azioni che proprio faccio fatica ad accettare. Ho imparato che quelle sono le fiabe che devo prendere maggiormente in considerazione, perché quel fastidio è un messaggio che mi parla e mi vuole suggerire qualcosa. Le fiabe funzionano così. Noi tendiamo a dare ai vari personaggi una personalità; in realtà il linguaggio delle fiabe va oltre la personalità. Ma ci sto lavorando e confido di fare qualche cosa affinché questi concetti vengano capiti meglio, dovesse esserci chi è veramente interessato a capire.
        Contare sulle proprie forze è sempre una buona idea, ma anche saper chiedere aiuto all’occorrenza è spesso una buona idea. E c’è chi lo sa fare, mentre c’è chi proprio non ci riesce. 😊💛🌻

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      7. Avatar valy71

        Hai ragione sai. È molto importante contare sulle proprie forze e, nel contempo, saper chiedere aiuto quando serve.
        Infatti, ho chiesto aiuto tante volte nella mia vita. Evidentemente ho qualche problema con il principe, non ne faccio alcun mistero!
        Buon fine settimana, Elena, grazie 😄💛🌻🤗

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      8. Avatar Elena Delle Selve

        Se intendi il principe nella concezione della fiaba, consolati: sei in buona compagnia. Se invece intendi il principe inteso come compagno nella vita reale, consolati; sei in ottima compagnia, da quel che vedo in giro!! 🤗😃💖

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      9. Avatar valy71

        Forse più la seconda che la prima!! 😄🤗💖😃

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      10. Avatar Elena Delle Selve

        Ok, mi sembrava di aver intuito; tuttavia non ti preoccupare… vedrai che le cose si sistemano. 💚🌻

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      11. Avatar valy71

        Ti ringrazio molto, Elena. Non so se si sistemeranno, ma almeno la situazione si chiarirà….grazie per l’incoraggiamento, lo apprezzo davvero molto. Buona serata, Elena 💚🌻💐

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      12. Avatar Elena Delle Selve

        Ti lascio un abbraccio. 💚💖🌻

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  3. Avatar 2010fugadapolis

    Se la Disney avesse dovuto attenersi alla versione originale, la censura gli avrebbe stroncato il film sin dalla produzione 😀
    Così però ha tutto un altro fascino… grazie Elena, anche alla mia età sentirmi raccontare una fiaba ha sempre il suo effetto !

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    1. Avatar Elena Delle Selve

      Eh, mio caro… penso che la Disney nel tempo ha fatto un’operazione oculata di contraffazione di qualche cosa di potentissimo, affinché venisse reso innocuo nel momento in cui viene messo nelle mani (e nel cervello) delle masse; che poi sia stato imposto o voluto, io questo non lo so e non mi interessa molto saperlo. L’interessante sta nel risultato ottenuto; è pazzesco quello che hanno fatto, credimi!! Gran bel lavoro davvero! Io ho capito che se la gente oggi comprendesse la portata reale di questi testi, questo Paese ritornerebbe a brillare e non ce ne sarebbe più per nessuno.!!
      Ma loro, i fautori di queste operazioni di occultamento, intendo, sono tranquilli, perché sanno che la gente oggi non le leggerà mai questa roba; non con la dovuta attenzione, perlomeno. E soprattutto non in Italia. UN po’ perché le moltitudini non lo sanno più fare (e in questo sono stati sempre bravissimi i satanassi… perché un popolo che vive nel totale analfabetismo funzionale è già morto), e un po’ perché chi lo sa fare, chi sa ancora interpretare un testo, è troppo pigro e scoglionato per rendere proficua questa capacità. Secondo me, vedi, perché la gente si interessi attivamente a queste cose, deve prima toccare il fondo (e non parlo in senso solo figurato); io ne sono un esempio lampante!! Lo sai perché io non ho paura, perché non sono preoccupata, perché non sono per nulla agitata nonostante la mia situazione? Perché ho capito come funziona tutto il meccanismo; sono in pace e sono tranquilla perché ho capito che questo è l’unico modo davvero efficace per affrontare la vita, qualunque cosa ti riservi. E l’ho capito davvero sondando a fondo questi testi. E come sai, vista da fuori, non si può certo dire che sto facendo una passeggiata di salute; diciamo che sono in trincea, con il fango e la merda fino al collo e con le granate che piovono ogni volta che apro la cassetta della posta.
      Eppure, sono serena e tranquilla, perché la potenza di questi testi è quella di farti vedere le cose per quelle che realmente sono; ridimensionano il nulla, la fuffa e ti fanno concentrare sull’essenziale!! E il più delle volte ciò che riempie la testa della gente è pura illusione; capire questo mi permette di concentrarmi sulle soluzioni, anziché sui problemi. Quando fai questo scatto mentale, tutto se ne va al suo posto, ma non lo puoi fare se non capisci certe dinamiche. E io, grazie a Dio, o a chi per lui e quindi non per merito mio, sta cosa l’ho capita in tempo. Ed è roba potente; a volte io non mi riconosco, se ripenso alla me stessa di un anno fa. Mi chiedo da dove ero uscita, come ho fatto a non rendermi conto prima!! Me la facevo sotto per un nonnulla, ero sempre incazzata con tutti, mi dimenavo come una biscia pestata ogni volta che mi passavano le porcate e le ingiustizie sotto gli occhi o sulla schiena; ed erano tante, tantissime, quindi puoi capire in che condizioni ero!! Poi ho letto sta roba, che sembra scritta per dei bambinetti, per fare la morale ai cattivelli. Invece chi l’ha scritta sapeva il fatto suo, eccome!! Chi pensa che le fiabe sono storielline per dormire meglio non sa… ma queste sono Balle!! Questa è roba forte, credimi!! E non è roba per bambini!! Non solo, perlomeno. La puoi raccontare anche ai bambini, ma per me è più roba per adulti spersi. Ma occorre essere davvero spersi per capirla. Con questa, se capisci come funziona, ti salvi la vita!! Però occorre prendere i testi originali, perché altrimenti non funziona. Occorre lavorarli e lasciarli lavorare. E se interessa, ti consiglio di ascoltarli la sera, prima di dormire. Non è un caso se ai bambini raccontano le fiabe prima di dormire; il subconscio recepisce meglio in fase di dormiveglia… gli ipnotisti insegnano. 😉 E non tutte le fiabe funzionano; alcune sono specchietti per le allodole, altre sono talmente modificate da aver perso potere. Altre le hanno snaturate completamente… le più potenti. Questa, ad esempio, nel testo originale lo ha preservato il potere, e funziona benissimo. 😉Se vuoi capire quali funzionano, guarda alle fiabe che Hollywood ha preso in mano per cambiarne i connotati e poi prenditi i testi originali; sono quelle le più “pericolose” per chi fa i giochi di potere.

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      1. Avatar 2010fugadapolis

        Tu sei qualcosa, Elena. Ma che te lo dico a fare… 😉

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      2. Avatar Elena Delle Selve

        Ti ringrazio, ma lo siamo tutti, potenzialmente. Ci sveglieremo… un po’ alla volta e prima che sia troppo tardi, confido.

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  4. Avatar Le perle di R.

    È stata davvero interessante, molto più fascinosa di quella conosciuta ai più. Ed ha anche più senso. Ti ringrazio per questa condivisione 🙂

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    1. Avatar Elena Delle Selve

      Figurati!! E’ un vero piacere! Le Vere Fiabe sono un pozzo di informazioni potenti… per questo la gente non le conosce. 😉

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      1. Avatar Le perle di R.

        Manca anche la curiosità, e per quella siamo noi gli unici responsabili 😔

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      2. Avatar Elena Delle Selve

        La curiosità viene attirata sapientemente da altro. E di sicuro non c’è l’interesse ad attirare l’attenzione su testi che possono fare crescere le persone. Oggi più che mai si preferisce dirottare le menti su cose molto meno “edificanti”. Il potere dei media, in questo è quasi totale.

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      3. Avatar Le perle di R.

        Ma abbiamo anche un pensiero autonomo che oggi difficilmente viene tenuto presente. E su questo siamo noi i responsabili. Penso che anche il farsi riempire la testa dai media sia una nostra responsabilità: siamo noi gli artefici del nostro destino, no? E se usassimo maggiormente il pensiero critico ci renderemmo conto che tutto quello che ci raccontano non è verità assoluta e ci metteremmo a cercare la nostra verità, quella che fa stare bene noi.

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      4. Avatar Elena Delle Selve

        Su quel che scrivi, non ho niente da aggiungere. Mi limito a sottoscrivere 💚💖🌻😉

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  5. Avatar lagraziaeilcontatto

    Una storia in cui mi sono sempre rivista grazie alla mia sorellastra di 38 anni più vecchia e i suoi terrificanti quattro figli ( ne ho avuti 2 omaggio 🤩) aspettando il principe 🤴 ho comprato una ranocchia verde e la zucca 🎃 la prendo ogni anno 😘 ma alla fine ho tagliato la corda

    La voce è tua ? Stupenda

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    1. Avatar Elena Delle Selve

      Sei molto magnanima e molto gentile, grazie. Se le fiabe sono lo specchio delle nostre vite e questa ha dato vita a quel che scrivi, mi sa che la tua di vita, andrebbe raccontata in un romanzo. 💚🌻

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      1. Avatar lagraziaeilcontatto

        In un Horror vorrai dire che per poco così non è diventato un articolo di cronaca nera italiana
        Forse il cimitero era troppo pieno zeppo di bambini in quegli anni che mi hanno convinta a non andare a mangiare più da lei

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      2. Avatar Elena Delle Selve

        😬🙄si, non deve essere stata una passeggiata di salute. Mi spiace 💚💖🌻

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