Nelle fiabe gli incantesimi non si contano; Praticamente le Vere Fiabe hanno sempre come evento scatenante uno o più incantesimi che devono essere sciolti, altrimenti la storia non va da nessuna parte. La questione verte sempre lì.

In Rosaspina, l’incantesimo della tredicesima fata farà addormentare la principessa al compimento del suo quindicesimo anno di età, quando si pungerà con un fuso; in Biancaneve, la Regina Cattiva tenterà di uccidere la ragazza con ben tre incantesimi e il terzo, sarà quello che sortirà i risultati più efficaci, perché agirà direttamente nella gola di Biancaneve e, guarda caso, lei muore; o meglio, cade come morta in un sonno profondissimo. E poi non si contano i Principi tramutati in Ranocchi, o in Orsi, o in Brutte Bestie e che devono venire salvati da delle principesse degne e coraggiose; anche le metamorfosi sono un addormentamento a uno stato di coscienza più basso, bestiale, che richiede una serie di prove davvero difficili per essere combattuto e vinto.

Come vedi, le fiabe parlano in continuazione di incantesimi e di addormentamenti che si devono sciogliere e svegliare. Gli incantesimi nelle fiabe sono per lo più incantesimi oscuri, o neri, come li chiama qualcuno; sono quelli più terribili. Ma non è sempre così; l’incantesimo della dodicesima fata in Rosaspina, ad esempio, è volto a mitigare l’incantesimo nefasto della tredicesima fata. L’incantesimo che fa l’uccello bianco presso la pianta di nocciolo per Cenerentola, serve a dare all’eroina della fiaba gli strumenti per recarsi al ballo del Principe; non è un caso se l’uccello bianco fa un incantesimo bianco, fornendo ben tre abiti da sogno, con le relative scarpette.

Ma che cosa sono allora gli incantesimi? Beh, gli incantesimi son degli atti di magia; e fin qui, chi ha letto Harry Potter, anche se non ha letto le fiabe dei Grimm, sa di cosa parlo. Solo i babbani non lo sanno! E che cos’è la magia? La magia è la capacità di modificare gli eventi a proprio piacimento; di cambiare ciò che la Natura predisporrebbe di suo, insomma. I maghi sono quelli che conoscono e sanno padroneggiare le forze della Natura. I maghi sono quelli che CONOSCONO e sanno usare bene LE LEGGI ERMETICHE, LE LEGGI FONDAMENTALI. Sempre fra i novelli aspiranti maghi contemporanei alla Harry Potter, sicuramente c’è chi ha ben chiara la differenza fra maghi bianchi e maghi neri (o verdi); fra un incantesimo nero e un incantesimo bianco. Nelle fiabe russe, invece, gli incantesimi intesi in questo modo, così come magie fatte dai folletti, dagli gnomi, dai nani, dalle fatine e via dicendo, non ci sono; proprio così; niente magie da Piccolo Popolo in Russia.

In Russia le fiabe hanno i piedi piantati nella Terra della Madre Russia; però hanno anche Baba Jaga, la strega! Ma anche lei viene descritta come una vecchia piuttosto verosimile e molto brutta e cattiva, che ha l’abitudine di rapire e mangiarsi i bambini ad ogni pasto; la caratteristica che più si avvicina alla magia nelle apparizioni di Baba Jaga, è la casa nella quale vive, che si muove camminando su due zampe di pollo. La simbologia di questi dettagli, non è mai casuale. Niente nelle fiabe di tutto il mondo accade a caso, esattamente come nella vita. Le zampe di pollo sono piuttosto ridicole, mi darai atto; soprattutto se le guardi come mezzo di locomozione di una casa. Il male non porta lontano, con due zampette di pollo. Se ci fai caso il male è spesso un po’ mostruoso, ma anche un po’ ridicolo; e sono questi dettagli grotteschi che lo rendono, se possibile, anche più spaventoso. Pensa al Joker di Batman; il ridicolo quando lo mischi con la crudeltà, fa quell’effetto terrorizzante che ti smuove dentro qualcosa e che solo la paura della follia può eguagliare. La paura e la rabbia in questo gioco di specchi magici e di sonnecchiamenti, centrano sempre!

Gli incantesimi nelle fiabe sono quindi pura magia e in termini simbolici parlano sempre di un addormentamento dello stato di coscienza. Pure Raperonzolo si può dire che è completamente addormentata, seppure apparentemente sveglia; mentre se ne sta rinchiusa nella sua torre senza porte, che somiglia molto a una bara, nella prima parte della fiaba non fa mai nulla per tentare la fuga. Si passa il tempo nell’unica occupazione di intrecciarsi e pettinarsi i lunghissimi capelli; sembra un influencer che pubblicizza uno shampoo o le mollette cinesi per i capelli.
Mettetevi nei suoi panni… niente può essere più alienante e fonte di addormentamento, di una condizione di prigionia stile Barbie influencer fashion style, e forse in questi ultimi anni, qualcuno ha avuto modo di rendersene conto meglio. Nella fiaba di Rapunzel, o Raperonzolo, le cose si fanno davvero interessanti quando lei comincia a usare i capelli in modo “alternativo”, diciamo. Smette di farsi i selfie e di intrecciarli sulle storie di facebook e si dedica a questioni più gratificanti.

A cosa serve l’incantesimo nelle fiabe? Di solito a bilanciare per una mancanza, per un peccato commesso, per un’ingenuità, per un comportamento che non implica discernimento e responsabilità. Di comportamenti di questo tipo, se vuoi averne un esempio, ne trovi quanti ne vuoi scrollando tick tock. Mettersi nelle condizioni di venire attaccati da maghi, streghe e fate malefiche, non è mai una buona idea. I social sono stracolmi di pessime idee in tal senso; basta seguirli se vuoi dormire e vivere come Rosaspina nei 100 anni di attesa. Pare che i protagonisti delle fiabe non se ne rendano conto e sono vittime ignare di questi incantesimi.
E poi che succede? Beh, poi… ronf, ronf, ronf… per lunghi e lunghi anni. Anche Alice se la dorme, prima di entrare nel Paese delle Meraviglie. Anche Cappuccetto Rosso non si può dire che nelle prime fasi della fiaba, finché non viene inghiottita dal Lupo, si dimostri molto sveglia, ti pare? Il sonno va avanti ad oltranza, chissà per quanto e su tutti fronti! Il tempo nelle fiabe non esiste, ma questo dettaglio che tutti dormono un sacco, un dubbio a me lo fa venire.
Quindi legata a ogni incantesimo c’è sempre una situazione che bilancia il comportamento di ingenua imprudenza, di superficialità, di infantile irresponsabilità e di addormentamento. Eroi ed eroine nelle fiabe che cadono vittime degli incantesimi, sono molto spesso un po’ sprovveduti o sono molto giovani e inesperti. Nelle fiabe la responsabilità, o l’irresponsabilità, vengono sempre messe bene in evidenza; da questo non si scappa; per chi lo sa capire, le fiabe non giudicano mai, non fanno mai la morale, ma nemmeno fanno sconti.
Il bilanciamento viene innescato proprio dagli incantesimi nefasti, ovvero dai cattivi nelle fiabe; è un riequilibrio che si concretizza nell’addormentare le capacità di interagire con il mondo e con la realtà esterna, da parte dei protagonisti; consiste nell’ abbassare la consapevolezza di eroi ed eroine, come accade con il Principe Ranocchio, con il Principe della Bella e la Bestia, e con i bambini che seguono il Pifferaio di Hamelin, con la Cenerentola che si fa soggiogare dalla Matrigna e dalle sorellastre e via, via, l’elenco può continuare all’infinito.
L’incantesimo è uno stato ipnotico profondo, dal quale non ci si risveglia con tanta facilità; occorre un evento fortuito, o il coraggio dell’ eroe, dell’ eroina. Le azioni virtuose di chi non è soggetto a tali incantesimi, di chi non si è fatto ipnotizzare, di chi è abbastanza forte e presente a se stesso, da porter sconfiggere la potente operazione di magia nera, sono ciò che rende veramente gustose le fiabe, perché è nell’avventura, nel pericolo e nella sfida che la Vita prende senso. Nelle fiabe, niente va mai per il verso giusto, tranne che alla fine.
Occorrono innumerevoli prove affinché la vittoria si verifichi; il più delle volte sono prove molto, molto sgradevoli, difficili e mai scontate. La stessa cosa avviene nei Miti e l’esempio più conosciuto è quello delle sette fatiche di Ercole… e chissà come mai sette fatiche… o dodici, o dieci… e chissà come mai Sette Nani, o Sette Fratelli… o Sette giorni della Genesi per compiere la Creazione…. chissà come mai il numero sette e il numero dodici, e tre compaiono in continuazione nei racconti antichi?! Ma non divaghiamo; oggi l’argomento è il sortilegio, o meglio: l’incantesimo.
Oggi gli incantesimi, così come le fiabe, sembrano passati di moda; ma questa è pura apparenza. Oggi e sempre, tutto è illusione, in realtà, tutto è fiaba, mito. E di conseguenza, mito e fiaba sono reali. Forse chi mi legge da un po’ di tempo, sa di che cosa parlo. Esistono oggi più che mai dei maghi neri potentissimi e molto ben preparati, che sanno fare degli incantesimi talmente potenti, da addormentare milioni di persone; altro che leggende!! Le fiabe sono vere; lo disse uno certo più sveglio di me, che si chiama Italo Calvino.
Nel tempo i maghi neri hanno affinato i loro strumenti di magia; ne hanno implementato alcuni di una potenza davvero inaudita! Non usano più la bacchetta magica di legno di nocciolo; usano i social, la PNL (che sono formule magiche ben studiate), e queste formule le usano ripetute in continuazione dai telegiornali; usano l’ipnosi, usano la psicologia di massa, usano i media, le televisioni, il cinema e la tecnologia militare. E li sanno usare tutti e molto, molto bene!!
A fronte di tali strumenti, le coscienze più ingenue e fiduciose si lasciano guidare, come tanti topi che si buttano nel mare, o come una Biancaneve che apre in continuazione la porta alla persona sbagliata e si assopiscono e poi cadono in un sonno letargico; la morte sopravviene in maniera anticipata, anche se la fanciulla non è propriamente morta. Diciamo che si trova in un coma indotto dalla mela avvelenata. E la mela avvelenata, oramai lo sappiamo che cosa simboleggia, no?! No?! Beh, allora chiariamolo:

La mela viene dall’ Albero della Conoscenza del bene e del male, giusto? La Genesi insegna. La mela avvelenata non è altro che una Conoscenza avvelenata da informazioni tendenziose, dannose, fuorvianti, se non completamente e volutamente false. L’obiettivo è creare il caos, perché nel caos, questo tipo di magia funziona molto, molto meglio. Biancaneve viene sopraffatta dal veleno e si lascia cadere. Muore a se stessa. Fine della partita, pare.
Ma a che cosa servono le informazioni false? Ma è semplice: servono ad addormentare le coscienze di tutti quelli che si mangiano la metà rossa della mela; quelli che mangiano la foglia (o la mela) ogni volta che i telegiornali trasmettono in perfetto accordo sincronizzato e reiterato più e più e più volte, lo stesso incantesimo nero, seguito dai giornali, dai media; ed essendo un incantesimo nero molto potente, per forza di cose deve seminare ansia, terrore, paura, preoccupazione, incertezza, insicurezza, e ulteriori false notizie, o false profezie. Che cosa pensate che pensò Biancaneve quando qualcuno l’ha stretta alle spalle con un laccio?! Di sicuro non è stata una passeggiata di salute! Idem quando le hanno infilato un pettine avvelenato nei capelli. Lei, troppo ingenua per tenere la Strega lontana, la invita ad entrare in casa, la ospita davanti al suo divano e la lascia fare. C’è qualche cosa di familiare in questa scena?
Il risultato? Il risultato è che il mondo è pieno zeppo di tante Biancaneve che ronfano nelle loro bare di cristallo, sparse in ogni angolo del Pianeta, attaccate agli schermi dei loro televisori, dei loro tablet, dei loro cellulari!!! Un sonno eterno, incantato, perché prodotto da un incantesimo. Oggi il veleno, la mela intrisa di porcheria mediatica, è nei cristalli liquidi degli schermi e nei giga a disposizione. E tutte queste Biancaneve (e sono davvero tante) sono lì che sonnecchiano sempre più numerose nella loro bara di cristallo, invisibile e trasparente.
Non lo sanno di essere morte, di trovarsi in una bara invisibile; eppure lo sono, perché la conoscenza avvelenata è un incantesimo potentissimo. Oggi il veleno è la narrazione in merito alle ipotetiche catastrofi più devastanti e più imminenti legate a come butta il tempo atmosferico, o l’andamento delle influenze stagionali (create o meno), ma che si tratti di malattie, di devastazioni naturali, o di guerre, o di crisi economiche, il risultato non cambia; l’incantesimo è potente, agisce e addormenta. L’incantesimo avvolge le coscienze con un fitto roveto impenetrabile e nessun incantesimo bianco può arrivare a scioglierlo, se non l’Amore.
L’Amore per se stessi, innanzitutto; Gesù non era uno che parlava a vanvera, e anche se non raccontava le fiabe, raccontava le parabole, che sono in definitiva la stessa cosa. E quando donò il suo comandamento all’Umanità, non è un caso se parlò di Amore. “Ama il prossimo tuo come te stesso”, disse.
Lo sai cosa dicono le fiabe, i miti, i vangeli e i testi sacri in genere di ogni religione e latitudine? Dicono tutti la stessa cosa: conosci e ama te stesso/a ancor prima di amare chiunque altro e non farti fregare dagli incantesimi di streghe e maghi neri; sii coraggioso/a e giusto/a; fatti le domande che ti hanno detto di non farti; ama il tuo corpo, la tua salute e preservati sano/a con i mezzi che ti offre la Natura, non quelli che ti vengono infilati a forza e con il ricatto dai maghi neri; non farti attaccare dal male debilitante della paura e della rabbia, perché il tuo corpo è il tuo tempio sacro.
In poche parole, fiabe, parabole e anche Gesù in persona, ci dicono tutti la stessa cosa: e a tal proposito, prima che sia davvero troppo tardi è meglio se ci diamo una svegliata! E’ meglio se ci teniamo lontani dagli incantesimi neri e rimaniamo ben vigili, se sviluppiamo la capacità di discernimento, seguendo l’esempio di eroi ed eroine di fiabe e testi antichi, più che gli influencer su facebook. Questo è l’unico modo che abbiamo per sciogliere gli incantesimi delle fiabe, ma non solo quelli delle fiabe, e per evitare che ci rendano degli zombie morti prima del tempo.
Se leggi tante fiabe in un certo modo, la prossima volta che qualcuno ti vorrà fare un incantesimo è facile che te ne accorgi per tempo e che lo mandi elegantemente a cxxare!! La consapevolezza è l’arma più potente!! E noi ce l’abbiamo e la possiamo sviluppare e fare crescere a tal punto da renderla inattaccabile!
Concludo augurando come sempre Lunga Vita e Prosperità alle Principesse e ai Guerrieri coraggiosi!💚🌻❤️🔥



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