Quando ho scritto questo libro ero in una fase di transizione della mia vita; uno di quei momenti nei quali ci troviamo costretti a fare delle scelte che per troppo tempo abbiamo rimandato. Avevo la necessità di dire, di esprimermi, perché attorno a me, il mondo che quotidianamente frequentavo, mi andava sempre più stretto; mi sentivo soffocare. Non c’è da stupirsi, visto che eravamo in piena pandemia e le restrizioni erano ovunque e assurdamente pervasive. Non potevo dire quello che realmente pensavo, perché portavo una divisa ed ero incardinata in quelle istituzioni che avevano il compito di fare rispettare leggi e normative; io non potevo parlare, non potevo dire come la pensavo, non potevo essere libera e dovevo occuparmi di reprime delle libertà altrui, eseguendo degli ordini.

E così ho scritto questo libro e attraverso questo libro ho detto alcune cose che in quel momento avrei voluto urlare. Volevo che fosse uno strumento utile, che passasse il messaggio che c’erano soluzioni alternative a quelle proposte dalla narrazione ufficiale. Ma l’ho fatto in sordina, senza sbilanciarmi in modo troppo esplicito, perché in realtà nemmeno io capivo bene che cosa stava succedendo, ma capivo che molte persone non erano pronte ad accogliere quello che intendevo dire. C’era molta paura nell’aria e la paura non permette di ascoltare narrazioni che esulano da quella predominante e che in apparenza porta ad una certa sicurezza (anche se completamente falsa). Quando si è spaventati, se qualcuno paventa una soluzione sicura, la maggior parte della gente la segue senza ragionare tanto, soprattutto se si fida ciecamente di chi tale soluzione propone; ecco, in quel momento la gente non era nelle condizioni di poter ragionare lucidamente e io lo sapevo, lo capivo.

Ma trovandomi dalla parte di chi doveva far rispettare normative e regolamenti, capivo anche che in tutto quello che stavo vivendo in quel momento, l’ingiustizia e la prevaricazione fondate sull’irragionevolezza fomentata dal terrore, la facevano da padrone, anche se pochissimi se ne rendevano lucidamente conto. Non lo potevo accettare, non potevo continuare a farne parte e ho cominciato a provare un senso di vergogna, perché ero mio malgrado costretta ad essere parte attiva in un meccanismo di controllo repressivo che non mi apparteneva e che rifiutavo con tutte le mie forze. Ho cominciato a stare male fisicamente.

E così ho capito che io non c’entravo niente con quel mondo, con quella dimensione e me ne sono andata. Quando ho scritto questo libro, io ho preso coscienza che mi volevo licenziare dal mio lavoro di forestale. Non riuscivo più a pensare a quanto mi feriva questa decisione; sapevo solo che era quella giusta. Non ho guardato nemmeno ai contraccolpi, inevitabili e forti soprattutto dal punto di vista economico, che avrei dovuto affrontare; non mi interessava più, perché capivo che la priorità era rimanere fedele a me stessa, a quello a cui credo e che realmente sono e che il lavoro che facevo con onestà e passione da 18 anni, non mi permetteva più di portare avanti. Non mi riconoscevo più in nulla di ciò che ero obbligata a fare. Non solo; ero costretta a snaturare completamente me stessa facendo azioni che dentro di me trovavo ripugnanti.

Ero stanca di recitare una parte che mi appariva sempre più assurda e sempre più ridicola e lontana dai miei valori, dalle mie idee e dalla mia voglia di esprimermi realmente. Avevo la necessità di essere utile, non dannosa; avevo la necessità di trovare un senso positivo e benefico nelle cose che facevo ogni giorno e invece, un senso non lo trovavo più da nessuna parte. Mi sono sentita come un corpo estraneo in un magma soffocante e dovevo liberarmi, perché non ce la facevo più a reggere fisicamente e psicologicamente una tale situazione; la vergogna di portare avanti un’occupazione che mi obbligava ad andare contro tutti i miei principi e valori ha fatto da leva potentissima.

Mi ripetevo mentalmente gli articoli della Costituzione quando uscivo in servizio e mi rendevo conto che la stavo tradendo; per anni io ho agito con convinzione ferma in merito ai valori contenuti in quella Carta. Guardavo la gente negli occhi mentre eseguivo gli ordini e ci vedevo sconcerto, paura, smarrimento e io non facevo altro che fomentare quei sentimenti per motivi che trovavo futili e che non condividevo; mi sentivo sbagliata e in colpa. Con due mutui sulle spalle, ho lasciato il mio lavoro; sapevo che mi avrebbero pignorato la casa se non trovavo in fretta una soluzione alternativa al mio stipendio. Ad oggi, a distanza di un anno, sto perdendo tutto, eppure sono molto più serena e felice, perché ho trovato una direzione che mi permette di essere coerente e in pace con la mia coscienza.

Sto creando contenuti che so che possono aiutare le persone a sentirsi meglio, a fare una vita più serena, perché ho usato gli stessi strumenti per me stessa e so che sono efficaci e molto potenti; amo le fiabe, i Vangeli e i Miti perché in essi ci sono state donate le soluzioni alle nostre esistenze. Amo questo mondo fatto di parole perché ci indirizza verso il bene e verso la serenità necessarie per costruire una Vita sana e felice. Qualcuno può pensare che il mio progetto sia molto effimero e campato in aria, ma io so che non è così; sono testi che hanno resistito per migliaia di anni e che hanno guidato i popoli ed i saggi attraverso la Storia; il fatto che in tempi come questi pochi se ne occupino è indicativo del valore che hanno.

Oggi si denigra e si deride tutto ciò che ha un vero Valore. Nonostante il momento buio, non mi importa molto se finirò sotto i ponti, come paventa qualcuno, perché so lavorare, so creare e so essere utile e al servizio del prossimo, che è poi il mio obiettivo primo, la mia vocazione; per questo a suo tempo ho scelto di fare la forestale. Ma occorre capire quando il meccanismo cambia, quando le dinamiche non sono più le stesse e occorre essere pronti al cambiamento. Per quanto mi riguarda ho sempre pensato che un’esistenza che non è utile a se stessi e al prossimo è un’esistenza inutile e sprecata. I tempi che stiamo vivendo sono duri per tutti, se non per la maggior parte di noi, ma io ho la ferma convinzione che in questo tipo di Conoscenza, ognuno di noi può trovare delle risposte concrete ed efficaci e salvarsi da una condizione infelice. Io ho piena fiducia nelle potenzialità dei Testi Sacri e per questo li studio e cerco di condividere quello che sto imparando; mi stanno letteralmente indicando una strada che è viva ed efficace e non posso che condividerla.

Amo troppo la Vita per buttarla a fare cose che vanno contro la mia coscienza. Preferisco tentare strade anche difficili che per me hanno un Valore Vero, forse molto rischiose, visti i tempi, ma che mi portano a liberarmi e a tentare di creare qualche cosa di bello e buono per me stessa e per gli altri. Mi trovo ora in grande difficoltà economica, è vero, ma non sono mai stata così serena e sicura di aver fatto la scelta giusta come oggi; ringrazierò sempre l’Universo per avermi aperto gli occhi in tempo e per avermi permesso di non affondare in una vita che non mi apparteneva.

Mi sento molto più viva e utile adesso e confido di poter creare qualche cosa di bello e buono per gli altri, oltre che per me stessa; devo però trovare un punto di appoggio per poter avere un minimo di entrate che mi permettano di ripartire, in qualche modo. Ci sto lavorando. Il lavoro non mi spaventa; per me la fatica è sempre stata maestra di vita, forse perché sono nata sui pendii ripidi di una Valle che ti insegna la tenacia e la perseveranza fin da subito.

Questo libro è stato il primo timido passo per un riscatto che cerco e che voglio sia buono e positivo; so che non è perfetto, che ha dei difetti tipici di un primo libro auto prodotto, anche se ho cercato di migliorarlo nel tempo, ma io gli sono affezionata, perché è stato il mio primo passo concreto verso una vita nuova nella quale credo fermamente; è un po’ come il primo passo per una vetta che so essere difficile da scalare, ma che se riesco a raggiungere, regalerà grandi spazi liberi per me e per il mio prossimo. In questo libro ho detto la Verità su questioni spinose; l’ho detta a modo mio e molti potranno non essere d’accordo; ci sta.

Ma è stato un po’ una dichiarazione d’intenti che ho fatto innanzitutto a me stessa, perché dire la Verità in difesa della Vita è quello che voglio continuare a fare, anche se la Verità in questi tempi bui costa sangue e fatica, e costa a volte tutto quello che hai risparmiato in una vita di lavoro; ma vale assolutamente la pena difenderla e portarla avanti, sempre e comunque! La Verità e l’Amore per la Vita è ciò che rimane quando tutto il resto svanisce nell’ illusione; è ciò che rende un Essere Umano davvero libero e non li si può ignorare; vanno difesi e diffusi, costi quello che costi!

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Avatar elena delle selve

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8 risposte a “Perché ho scritto un libro”

  1. Avatar Marcella Donagemma

    Scelta coraggiosa, lasciare il certo per inseguire la propria natura… Cercherò il tuo libro. E ti abbraccio 🌷

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    1. Avatar Elena Delle Selve

      E’ stata una scelta dovuta, diventata inevitabile per le ragioni che ho cercato di spiegare; non c’è merito, se non quello di aver seguito l’istinto, o l’intuito, come lo chiama qualcuno. Ti ringrazio davvero molto e contraccambio di cuore l’abbraccio. 🤍❤️‍🔥🖤🌻

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  2. Avatar wwayne

    In bocca al lupo per le vendite! 🙂

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    1. Avatar Elena Delle Selve

      Grazie! Viva il lupo!!! 🖤🤍❤️‍🔥

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      1. Avatar wwayne

        Grazie a te per l’educazione che dimostri rispondendo sempre ai miei commenti! 🙂

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      2. Avatar Elena Delle Selve

        Lo trovo scontato, Wwayne. Ci mancherebbe…. 🤗

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  3. Avatar Le perle di R.

    La tua vocazione e la tua serenità pare tu le abbia ritrovate, perciò ti auguro ora di trovare presto anche il sostentamento di cui hai bisogno 🍀

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    1. Avatar Elena Delle Selve

      Me lo auguro anch’io. 🍀Se non avverrà, significa che dovrò cambiare direzione e andrà bene lo stesso. 🤗

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