Quando un Essere Umano si muove in una certa direzione, quando cioè agisce in base a un progetto che ha pensato (o il più delle volte altri hanno pensato per lui/lei) quello che veramente conta non è l’agire in sé, ma l’intenzione che da dentro smuove tutto. Molti parlano di cose per sentito dire; poi quelle cose che “si sono sentite dire” diventano pensieri propri, ma occorre tenere sempre ben presente che pochissimi pensieri che noi facciamo sono davvero opera della nostra mente, della nostra personale immaginazione, della nostra creatività. Immaginazione e creatività oggi sono rare, perché tutti noi siamo stati disabituati ad essere immaginativi e creativi. Siamo abituati alla “pappa pronta”, al preconfezionato, in tutti gli ambiti.

Ci hai mai fatto caso? Il più delle volte, salvo rare eccezioni, i nostri pensieri sono frutto di costrutti mentali, convinzioni e conoscenze apprese, o di ideologie innescate da altri. E l’intenzione che smuove le nostre azioni, molte volte sono solo il frutto di quei pensieri non nostri. Il risultato? Beh, il risultato è che noi pensiamo con pensieri non nostri e agiamo seguendo idee non nostre. In poche parole, nella maggior parte dei casi, nulla di ciò che pensiamo o facciamo è frutto della nostra creatività. Quindi nemmeno le nostre intenzioni sono poi così “pure”, così nostre. Tutto questo ha un nome, e si chiama CONDIZIONAMENTO.

E’ un fattore umano che ci si dimentica di tenere in considerazione, perché ognuno di noi è convintissimo che i pensieri che fa, siccome abbiamo la sensazione che nascono da noi, appunto, sono nostri e di nessun altro. Ma per capire se questo è vero, è sufficiente fare una piccola analisi seguendo uno schema preciso.

Facciamo un esempio concreto, per capire meglio: la Signora ICS è una dipendente amministrativa di una grossa azienda. Negli ultimi tempi sta vivendo un disagio personale che non ha ben capito da dove le arriva. Così decide di fare parte di un gruppo di meditazione, perché ha un’esigenza che potremmo definire “spirituale” di cercare qualche cosa che vada oltre alla solita routine quotidiana che, tra l’altro, molto spesso le porta ansia e preoccupazione. Le hanno detto, o ha letto da qualche parte, che un’attività di meditazione potrebbe giovare alla sua situazione e potrebbe darle le risposte che cerca. Così si iscrive ad un corso di meditazione a pagamento. Uno di quei corsi come se ne trovano tanti in rete; un mix di corso di crescita personale e di introduzione a qualche corrente spirituale. Il corso comprende delle lezioni online e dei ritiri in presenza in qualche bella località turistica immersa nel verde. Una sua amica che è appena andata in pensione, si è già iscritta e le ha detto che si trova benissimo. Allora la Signora ICS decide di provare; tanto “non ha nulla da perdere” se non il prezzo del corso, pensa lei; e comunque, dopo le premesse, anche il prezzo seppure importante, le è sembrato ragionevole.

E così comincia a partecipare a delle serate dove si parla di sciamanesimo, di simbologia, di tecniche di respirazione; incensi e riti con tamburi e campane tibetane condiscono il tutto. Poi si fanno uscite in campagna dove si abbracciano alberi e si recitano mantra, a caso; sì, insomma, si fa un po’ di tutto. Così la Signora ICS in poco tempo si trova coinvolta in un mondo che nemmeno sapeva potesse esistere. Un mix di paganesimo, di mantra indù e riti sciamanici. E ogni volta che ritorna a casa dal marito, lei gli racconta tutto quello che ha sentito dire e tutto quello che ha imparato. Il marito la ascolta, ma con distacco; a lui quelle cose non sembrano poi così interessanti e non capisce da dove derivi l’entusiasmo della moglie. Dopo un certo periodo durante il quale la Signora ICS frequenta il gruppo di meditazione, lei comincia ad avvertire una certa insofferenza nei confronti del marito che, evidentemente, non comprende l’importanza di quello che lei sta facendo.

A dire il vero, nemmeno lei capisce bene che cosa sta facendo e forse proprio perché non trova nessuno a casa con il quale poterne parlare, l’atteggiamento indifferente del consorte la indispettisce ulteriormente e contribuisce a creare un distacco che si va via, via sempre più ad accentuare. Tuttavia tutto quello che viene detto durante queste serate e questi ritiri di “meditazione sciamanica” (così li chiama il suo “maestro”), la incuriosisce, perché una delle frasi ricorrenti che vengono ripetute dal guru – sciamano – santone che tiene il corso è la seguente: “Se metti in pratica i miei insegnamenti giungerai alla versione migliore di te stessa; troverai la tua strada, riconoscerai il senso della tua vita e potrai finalmente dedicarti alla tua vera missione, vivendo una condizione di felicità senza tempo!” Più o meno, la frase potrebbe essere effettivamente questa.

Ora, chiunque sta vivendo un momento di confusione e di crisi spirituale, una frase come questa risulta come il conforto massimo ed è rassicurante non poco, ma crea anche delle aspettative che nel tempo crescono. Sono aspettative rivolte al guru di turno, che diventa pian piano l’unico punto di riferimento per uscire da una condizione di insoddisfazione, ansia e disagio e che nel contempo le sta indicando di volta in volte i passi da fare, ma sono anche aspettative rivolte nei confronti di se stessa, perché la Signora ICS, seguendo gli insegnamenti del maestro, ha capito che “se fa esattamente quello che le viene detto, allora otterrà i risultati sperati”.

Bene, a questo punto, la Signora ICS è già entrata in una dinamica di dipendenza emotiva; il suo riferimento è una persona che fino a pochi giorni prima nemmeno conosceva. Non sa chi è quel suo maestro, da dove viene, che percorsi ha fatto per poter vantare tutte quelle esperienze e competenze. Non sa nulla di lui, salvo “ciò che si racconta per sentito dire”. La sua amica le riferisce che è stato in ritiro per anni sui monti Himalayani, o che viene dalla tundra degli Urali, dove ha passato una vita in totale solitudine; si creano dei racconti, si mitizza il personaggio e quest’ultimo acquista credibilità agli occhi degli accoliti che si guardano bene dal mettere in discussione quello che lui dice e quello che lui fa.

Nessuno si pone il problema di cercare dei riscontri; al gruppo importa solo il fine, ovvero ottenere il risultato che il guru promette. Perché la promessa di una vita più facile, più felice, più appagante vale bene un po’ di fiducia, no? Questa è l’intenzione che smuove tutti, che rende tutti pienamente fiduciosi. Non importa se si tratta di una fiducia e di una credibilità fondata sul nulla. Alla Signora ICS non interessa approfondire, perché a lei bastano le promesse che il suo maestro le ha fatto, perché quelle la fanno già stare bene e sa che se farà le cose per bene, come dice lui, allora lei otterrà una vita felice e serena. Non ha ancora ben capito come, ma sa che sarà così, perché lo ha detto lui, il maestro. E lui sa come si fa.

E così comincia a cambiare abitudini alimentari, comincia ad odiare il marito perché mangia carne e le dice che la sua nuova cucina vegetariana fa schifo; comincia a lamentarsi del fatto che lui è sedentario, che non gli interessa fare lunghe passeggiate immerso nella natura, come invece ha preso a fare lei. Adesso il suo pensiero è rivolto alle attività di meditazione sciamanica e fa ogni girono esattamente ciò che il maestro le chiede di fare. Ha anche preso a versare una congrua somma sull’iban condiviso del gruppo, perché il maestro ha intenzione di far sì che molte persone possano beneficiare dei suoi insegnamenti, ma per fare questo c’è bisogno di un posto adeguato… magari di un “tempio”.

E la Signora ICS sa che se contribuisce economicamente, lei poi vivrà una vita di prosperità, perché il maestro le ha spiegato che chi contribuisce per il bene del progetto, avrà tutte le vie dell’abbondanza spianate. L’INTENZIONE della Signora ICS è esattamente quella di sentirsi al SICURO, da tutti i punti di vista, perché sostanzialmente vive nell’ansia e nella paura di non farcela. Di non farcela economicamente, di non farcela emotivamente, di non farcela spiritualmente. Ma per fortuna c’è il suo maestro che le fa da guida. IN poche parole, la Signora ICS ha paura e il suo maestro le spiega come proteggersi.

Con il marito il rapporto si è fatto sempre più difficile; lui si è accorto che lei spende tutti i soldi che guadagna per il gruppo di meditazione. Le chiede spiegazioni, ma lei gli risponde che “non potrebbe capire”. Lui incassa e rimane in silenzio. E così le distanze si fanno incolmabili.

Poi un giorno, durante un ritiro in una foresta dove lei con tutti gli altri sta facendo un nuovo esercizio di respirazione, una ragazza del gruppo comincia ad avere delle convulsioni. La vedono accasciarsi con la bava alla bocca. Il maestro le si avvicina, ma evidentemente non sa che cosa fare. La Signora ICS vede che il maestro è in palese difficoltà e non capisce cosa stia succedendo. L’evento si conclude nella maniera più tragica; si trovano a chilometri di distanza dal primo punto medico e la ragazza perde conoscenza. Rimane incosciente per ore, finché trasportata a braccia e dopo quasi due ore, non arriva nel primo paese, dove finalmente la caricano su una macchina e la portano in un ospedale… non si sa quale. Si è saputo dopo che è stata ricoverata un reparto psichiatrico e che teoricamente ha subito un attacco epilettico in seguito al quale le è stata diagnosticato anche un disturbo di schizofrenia. IN poche parole, pare che per qualche strano motivo, le si sia un po’ fulminato il cervello.

La Signora ICS comincia ad avere qualche dubbio… un dubbio che si insinua esattamente nel momento in cui il suo maestro, durante la serata successiva spiega che “Non tutti sono pronti a ricevere il dono della preveggenza!” giustificando così l’accaduto e liquidandolo con quelle poche parole. La Signora ICS è spaventatissima, perché anche in lei ha notato dei cambiamenti fisici importanti durante certe pratiche e il suo terrore è che una cosa simile possa capitare anche a lei. Le passa davanti agli occhi la visione di quella ragazza rivolta a terra, con gli occhi sbarrati, in preda alle convulsioni. Quella notte, la Signora ICS non dorme. Per la prima volta, comincia a farsi delle domande e, di conseguenza, cerca delle risposte; si fionda in rete e comincia a vedersi tutti i video e tutti i siti che parlano degli effetti della meditazione. Scopre inorridita che alcune pratiche, se svolte da incompetenti e con leggerezza, possono ledere in maniera permanente la psiche di una persona. La Signora ICS viene presa da una specie di frenesia che la spinge a leggere e a documentarsi su tutto ciò che riguarda le pratiche che il suo maestro l’ha portata a sperimentare.

Con sua grande meraviglia si rende conto che non c’è nessuna logica spirituale e tantomeno scientifica nell’operato del suo maestro. Quella che lui propone al gruppo, ormai diventato numerosissimo, è solo un’accozzaglia di metodi e di pratiche prese un po’ da ovunque, ma senza una linea precisa, senza alcun fondamento spirituale. E capisce la pericolosità di quell’uomo, perché finalmente ha potuto vedere che la meditazione non è un gioco e che può avere effetti nefasti se praticata con incompetenza. Così prova a chiamare la sua amica per dirle che cosa ha scoperto in quelle due settimane di letture e di studio approfondito, ma quest’ultima non vuole nemmeno sentire parlare di un’ipotesi di truffa! Anzi, la tratta malissimo e le chiede “Chi cazzo pensi di essere tu, per mettere in discussione le competenze e la serietà del “maestro?!” Allora la Signora ICS si rende conto che sarebbe stata una lotta impari; lei stessa era stata la prima sostenitrice ed aveva difeso a spada tratta quell’individuo quando il marito aveva provato a confutarne la credibilità. Lei, stupidamente, aveva pensato che la sua fosse solo gelosia.

Allora decide di rivolgersi alle forze dell’ordine; le viene detto che loro possono agire solo se c’è una circostanziata denuncia. Le chiedono se ha subito dei danni e se può provarlo. No, lei non ha subito nessun danno, ma ha visto quella povera ragazza accasciarsi a terra in preda alle convulsioni. Bene, le viene detto, -Se la ragazza vuole sporgere denuncia, allora forse si può fare qualcosa!-. Così la Signora ICS decide di rintracciare quella ragazza. Chiede di lei alla sua amica, fingendo di essersi ravveduta e chiedendole scusa, perché sicuramente si era sbagliata sul conto del “Maestro”. Lo fa per rassicurarla e perché ha capito che finché non ha prove in mano, le conviene fare buon viso a cattivo gioco. La sua amica le fornisce l’indirizzo della ragazza. Scopre però che dopo l’accaduto, la ragazza è andata a vivere con i genitori, perché non è più autosufficiente. Gli ex vicini le forniscono l’indirizzo. Lei ci va e trova la madre, la Signora Ipsilon, con la quale parla, rivelandole tutti i suoi sospetti in merito alle conseguenze legate alle tecniche di meditazione che propone il “maestro” che anche sua figlia ha frequentato. La Signora Ipsilon ascolta in silenzio, sembra impassibile, ma il volto le si fa via, via sempre più pallido. E poi scoppia a piangere.

Dopo essersi calmata, la Signora Ipsilon chiama il medico che ha in cura la ragazza e arriva la conferma che i disturbi della figlia potrebbero essere legati a delle pratiche ipnotiche e/o meditative incontrollate, o portate avanti da un incompetente, ma da lì ad essere in grado di provare una cosa tanto enorme, ne passava. L’incontro con il medico avviene il mattino seguente; sono presenti entrambi i genitori della ragazza e la Signora ICS. La Signora ICS scopre che casi come quelli della ragazza, negli ultimi anni quasi non si contano; spesso sono complici anche l’utilizzo di droghe, o di sostanze allucinogene che vengono impiegate da alcuni guru per facilitare le trance. La Signora ICS allora si rende conto che anche lei ha bevuto degli infusi preparati da alcuni adepti del gruppo, durante i ritiri in campagna. Si ricorda di “essersi sentita strana”, di avere provato anche un po’ di nausea, ma il tutto si era risolto come un malessere passeggero e non ci ha fatto molto caso. I genitori della ragazza chiedono al dottore che probabilità avrebbero avuto di ottenere giustizia se avessero sporto denuncia. Il medico è lapidario: “Praticamente nessuna, a meno che non portiate delle prove circostanziate! Vostra figlia si è presentata volontariamente, ha accettato volontariamente di sottoporsi a tali pratiche, ha assunto volontariamente delle sostanze, probabilmente allucinogene o di altro tipo che, comunque, a distanza di tanto tempo dall’assunzione non possiamo più analizzare.”

La Signora ICS rimane in ascolto, allibita. Stavano parlando di quella povera ragazza come di una tossica che si era affidata a un gruppo di tossici… e lei stessa… lei, la Signora ICS, era parte complice di quel gruppo. Quando prese coscienza di questo, la Signora ICS ebbe una crisi di pianto. Il medico si occupò di lei e i genitori della ragazza l’accompagnarono a casa, visto che lei non era nelle condizioni di poter guidare, dopo il farmaco che le era stato somministrato per calmarla. Il marito l’accolse e l’accudì per due settimane, con pazienza, visto che lei si era chiusa in se stessa e non parlava. Alla terza settimana, la Signora ICS si presentò sulla porta dello studio, mentre lui stava leggendo un libro seduto in poltrona e gli disse:” Dobbiamo fermare quel bastardo!!” Erano le prime parole che proferiva dopo due settimane di silenzio.

(Continua…)

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Avatar elena delle selve

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8 risposte a “L’intenzione”

  1. Avatar Fairy Qu33n
    Fairy Qu33n

    Il condizionamento inizia fin da bambini ma tutti lo danno per scontato. Si devono seguire programmi, didattica, linee da non oltrepassare, uniformare tutti, renderli tutti uguali. Poi chi diverge viene espulso, allontanato, creduto deviato. Non si sanano certe ferite. E chi sembra perfetto poi fa delle cose terribili. Perchè? Perchè lo spirito è stato represso dalle regole, dalle regole credute efficaci e buone. Da coloro che pensano che il cielo dev’esser colorato sempre di blu e il tronco di marrone. E se vuoi dire una cosa diversa non puoi, devi tacere, far finta di essere come gli altri e la rabbia ti crrsce dentro, perchè magari da bambino qualcuno ti ha molestato, ma se lo disegni non capiscono. Magari provi a trovare il tuo spazio, la tua dimensione, ma non vi riesci e poi succede il fattaccio. Che hai fatto? Hai fatto uscire la rabbia… Lavrabbia.. Quella che nessuno vuole, quella che lei non riusciva a contenere più e tu sei solo un ragazzo cbe voleva essere come gli altri. Ci sono vittime che diventano carnefici purtroppo.

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    1. Avatar Elena Delle Selve

      Quello che tu descrivi è la MANCANZA D’AMORE. E niente è più dannoso, niente crea mostri come la mancanza d’amore, soprattutto se si parla di mancanza d’amore in quell’età fragile, dove la personalità si sta strutturando ed ha un estremo bisogno di essere rassicurata ed amata. I risultati sono quelli che tu descrivi e sì, non è facile liberarsi, poi. Ma si può fare; forse ci vuole una vita intera, ma ci si può liberare. Il narcisismo è una malattia, esattamente come ce ne sono molte altre, altrettanto dannose. L’unica via d’uscita è una presa di coscienza, innanzitutto, da parte di chi subisce e da parte di chi è carnefice. Nel primo caso si può trovare una salvezza, nel secondo caso la lotta è anche più dura, ma se aiutati, si può migliorare. Ma in generale, la presa di coscienza è l’unica arma che abbiamo per liberarci da ciò che la vita ci ha installato come programmi disfunzionali; li possiamo sostituire consapevolmente, solo consapevolmente. Il racconto parla dell’estrema necessità di essere consapevoli di se stessi, oggi; delle proprie debolezze, delle proprie ombre, senza rinnegarle, senza negarle, ma anche di essere consapevoli dei propri punti di forza, dei propri talenti. La pena che paghiamo per il fatto di agire sempre e solo sulla scia di pensieri altrui è pericolosissima e spesso nefasta. Affidarsi sempre a frasi fatte, a luoghi comuni o a “consigli” che arrivano da ogni dove per la soluzione dei nostri problemi, è un atteggiamento malsano, che tende a deresponsabilizzarci in merito alle nostre stesse mancanze. Perché se c’è una soluzione alla mancanza d’amore, questa la possiamo innescare solo noi; nessuno può farlo per noi. Possiamo scegliere di rimanere arrabbiati per tutta la vita, ma non risolveremo il problema, e ne creeremo altri, gratuiti, forse peggiori di quelli che abbiamo subito. Per riprenderci l’amore che non ci è stato dedicato quando ne avevamo più bisogno, occorre innanzitutto capire che quell’amore ci manca e poi, invertendo il paradigma, donare quello stesso amore a qualcuno. Allora avremo un ritorno, perché innescheremo il processo inverso. Prima di chiedere, occorre saper dare. Questa è una legge. Occorre saper dare e occorre imparare a ricevere, per chi non lo sa ancora fare, perché per chi non è strutturato in modo amorevole, a causa della mancanza d’amore, fare questo è molto, molto difficile, perché deve prima imparare come si fa. Ma si può fare.

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  2. Avatar Raffa

    Mentre leggevo la storia della signora ICS, mi sono chiesta “pensa se una cosa del genere capita a una ragazza fragile, giovane, dall’ indole suggestionabile”. È terrificante come ci siano persone che assumono così facilmente il controllo delle menti e della volontà delle persone. Purtroppo spesso non servono neppure allucinogeni, bastano le parole giuste al momento giusto.

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    1. Avatar Elena Delle Selve

      Beh, io ho scritto, sto scrivendo questo pezzo, proprio perché di storie come questa ne ho viste parecchie. Non sono dei casi sporadici, non sono dei casi isolati. La tanto declamata new age ha creato per certi versi una nuova consapevolezza, ma in molti sono caduti nelle trappole dei falsi profeti e dei guru che si sono inventati all’ultimo momento, quindi ha fatto anche innumerevoli danni. Ed i danni ci sono, ci sono stati e non penso sia finita qui. La gente oggi cerca dei riferimenti che negli ultimi decenni sono venuti a cadere, non ultimo quello spirituale e lo sappiamo che in tempi bui, gli avvoltoi sono i primi ad arrivare. Questa è una storia come tante, che da tanto tempo si ripetono. Ma la gente non lo sa, o fa finta di non sapere. Quando sfioro situazioni come questa (e ultimamente mi è successo), la reazione è sempre quella di mettere in guardia quando le cose sono poco chiare. Mai dare per scontato nulla quando si tratta di pratiche che hanno a che fare con il nostro corpo e con la nostra psiche. La prudenza e lo studio personale sono le due regole fondamentali che ci mettono al riparo dai santoni e dai guru improvvisati. Oggi le informazioni, i libri sono alla portata di tutti e prima di affidarsi a gente dubbia, o gruppi che poi si rivelano delle psico sette, o dei truffatori, meglio farsi qualche domanda. Di queste cose non si parla mai abbastanza. E i tempi si stanno oscurando ulteriormente, quindi occorre dire le cose come stanno, proprio perché chi dovrebbe mettere in guardia, non lo fa, perché si sta occupando alacremente di inventarsi nuove emergenze per continuare a stare al soldo delle multinazionali. IN coscienza, ognuno dovrebbe fare un po’ la sua parte, soprattutto chi sa come funziona, soprattutto chi ha subito, anche se costa fatica ammettere di essersi affidati nelle mani di quelli sbagliati. Nessuno è immune dalla manipolazione e dagli incantesimi degli stregoni della nuova era; anche chi si ritiene più sicuro e immune, potrebbe a sua insaputa cadere nelle trappole, perché sono subdole, inaspettate e sparse ovunque. E oggi, manipolare la gente è uno sport al quale molti si dedicano con profitto, vedo.

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  3. Avatar shevathas

    Ottimo articolo, fa riflettere alquanto.

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