MI sono fatta questi pensieri, ultimamente; è una meditazione di convenienza, in realtà. Conveniente per tutti. Può sembrare un discorso ingenuo, ma ti assicuro che non lo è. Al netto di quello che sta succedendo, io direi che è sempre meglio farsi una risata. Lo so; lo trovi forse banale e difficile, ostico, ma è tutta questione di allenamento. Mentre sorridi, sembra strano, ma la mente tende a focalizzarsi su un buon motivo per il quale stai muovendo proprio quei muscoli della faccia; lei cerca e trova. Così, prima sorridi e poi ti rendi conto del motivo che hai per sorridere. Crei la causa e avrai l’effetto. La individui, la vedi… ed è una buona sensazione; è confortante. Ma prima devi sorridere e se ci riesci, ringrazia anche, perché la gratitudine accelera il manifestarsi dell’effetto, che arriva prima.
In questo modo, di volta in volta vivi un presente degno, e funziona. Ti accade che ti rendi conto di un dettaglio che porta bellezza, di qualche cosa che avevi davanti agli occhi, ma che prima di sorridere, non vedevi. Non pensare che io stia parlando delle solite pappardelle new age sull’ottimismo per partito preso; non è questo. Ti sto parlando di un fatto scientifico, concreto. Il presente è spesso degno di maggiore attenzione; direi che, anzi, è SEMPRE degno di maggiore attenzione. Richiede ascolto. Se non hai aspettative non puoi essere delusa/o. Se non ti focalizzi sui ricordi non perdi tempo nell’inutile rimembrare. Se invece stai concentrata/o su quello che accade adesso, hai un potere che se rimani con la mente nel passato o nel futuro non puoi avere; nel presente puoi scegliere con che spirito viverlo. Son robe buddiste? No, sono robe da provare.

Il libero arbitrio è questo, in realtà; non consiste nel poter cambiare il tuo destino, che è segnato dalla Legge che recita “Nulla Accade Per Caso“, ma consiste nel poter scegliere COME vivere il presente che si manifesta attimo dopo attimo. Quindi nel mio presente, che so che è fatto di illusione, a prescindere da che punto di vista lo guardo, ho deciso che voglio starci con il sorriso. Il segreto è allenarsi a starci il più a lungo possibile, frenando il pensiero che tende a scappare altrove, indietro o avanti nel tempo. Si tratta proprio di una decisione che devi prendere, all’inizio; nel senso che devi sforzarti, non è una cosa spontanea, non lo è perché ci sono i condizionamenti esterni e interni che ti sviano.
E’ un po’ come se tu avessi in mano la tua Realtà e quella Realtà fosse un pezzo di pongo (per i nativi digitali, il pongo è una pasta colorata, spesso profumata, che i bambini usavano per divertirsi a dare forma a dei personaggi e oggetti di fantasia… roba che oggi ve la sognate!!); tu prendi il tuo pezzo di pongo e di volta in volta ci fai un po’ quello che ti piace. Ti diverti, diventa un gioco, perché in fin dei conti, questa nostra esistenza è solo un gioco, ma te ne rendi conto solo se ti dai la possibilità di giocarci. L’alternativa è farti giocare, diventare passivo/a. Invece, se cominci con un sorriso sei tu che dai la direzione alla tua Storia e con il pongo ci puoi costruire quanti personaggi ti piace. Gli puoi far fare quello che vuoi. Cominci con un sorriso; poi tutto il resto è una conseguenza. Puoi anche trasformare le tue paure in un cetriolo e metterle sotto aceto.

E’ un gioco molto serio e richiede impegno, concentrazione. Se vuoi un buon esempio da seguire, guarda i bambini mentre giocano con qualche cosa che non è digitale, se ancora ne trovi in giro… i bambini sono sempre seriamente impegnati nei loro giochi, non li prendono per nulla sotto gamba. Ecco, un adulto, secondo me, deve solo giocarsi la vita con lo stesso impegno che ci mette un bambino quando gioca.


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