Non lamentarti se ti raccontano che lavori per un ente pubblico e poi scopri che hai sempre lavorato per i benefici di un’azienda privata che fa gli interessi di pochi privilegiati, non serve; è inutile lamentarsi.
Non lamentarti se ti raccontano che le tasse che versi sono cifre dovute, per realizzare servizi e opere pubbliche, mentre tu hai un credito di 2 milioni e mezzo di dollari dal momento in cui nasci e non lo potrai mai riscuotere, perché se lo mangiano già loro; non serve lamentarsi.

Non lamentarti se il tuo prezzo, il prezzo della tua anima è quel misero stipendio che percepisci a fine mese, che non viene rinnovato da trent’anni e che sta diventando sempre più misero, sempre più misero, sempre più misero, mentre l’inflazione che qualcuno pilota sapientemente cresce, cresce, cresce…. lasciandoti ogni giorno, ogni mese, ogni anno sempre più povero, con la probabile prospettiva che alla tanto agognata pensione non ci arriverai mai. Non lamentarti per queste cose; non serve.

Non lamentarti se ti hanno raccontato che iniettandoti dei farmaci non testati, tu avresti salvato il mondo, mentre così hai messo a rischio la tua salute e non sei riuscito a salvare nessuno; non lamentarti se non ti dicono la verità, se ti ingannano, se hai fatto le scelte sbagliate, perché lamentarsi non serve.
Non lamentarti se passi ore davanti agli schermi televisivi, cercando distrazione, intrattenimento e risposte e certezze che non ti vengono mai date, ed ogni giorno (se ti va bene) ti rendi conto che ti hanno sempre raccontato una montagna di menzogne, salvo poi raccontarti altre menzogne che servono a coprire le menzogne precedenti; non lamentarti, non serve.

Non lamentarti se nel mondo c’è la guerra; quella stessa guerra che gli stessi che ti tassano a sangue lo stipendio, fanno nascere dal nulla, creando conflitti fra quei popoli che fino a un giorno prima vivevano pacificamente gli uni accanto agli altri, ma che in questo modo non facevano guadagnare nulla nella produzione e nella vendita di armi; non lamentarti se hai paura della guerra, della fame, della crisi, della malattia, della solitudine, del dolore fisico e non. Non lamentarti se hai paura di morire, perché non serve.

Non lamentarti se hai delle dipendenze, se non sai stare senza fare shopping, o senza fumare, o senza riempirti di cibo creato artificialmente, di droghe, di pastiglie anti stress, per dormire, per l’ansia, per la depressione, per i malesseri di ogni tipo; non lamentarti se hai bisogno di riempirti di alcool per sopportare la giornata, perché l’alcool un po’ ti dà la sensazione di potercela fare, fino al crollo successivo; non lamentarti se sei programmato ad avere dei bisogni fasulli e dannosi per la tua mente, per la tua salute, inducendoti a cercare le soluzioni che ti vengono vendute a peso d’oro. Non lamentarti per questo, perché non serve.

Non lamentarti degli altri, di come sono, di come parlano, di cosa dicono o non dicono, del fatto che non ti capiscono, del fatto che sono egoisti, arrivisti, corrotti, leccaculo, interessati, privi di empatia, privi di senso dell’ onore, di amor proprio, di etica… non lamentarti degli altri perché non ti danno amore, perché “non ti vedono“, perché non ti danno quello di cui hai bisogno, perché lamentarsi non serve.

Non lamentarti dei traumi che hai subito a causa di madri che non sono state in grado di fare le madri, o di padri assenti, o violenti, o abusanti, o di chi si è approfittato della tua innocenza; non lamentarti, non serve.
Non lamentarti se vivi in un mondo di finzione, di teatrini costruiti per distoglierti da te stesso, da chi sei veramente, dal motivo per il quel sei venuto al mondo, dalla missione che potresti compiere in questa vita; non lamentarti, non serve.

La menzogna è il vero muro nero da abbattere; la lamentela ti aiuta solo a mettere ogni volta un nuovo mattone e saldarlo bene, con nuovo cemento fatto di lamentele. Se vuoi abbattere il muro della menzogna non ti lamentare, ma comincia a dire la verità, prima di tutto a te stesso. Abituati a vedere la Verità e a difenderla. Cercala se non la trovi, pretendila. Comincia da te e osservati, guarda che cosa stai facendo della tua vita e sii onesto, sincero; guarda quanto ti stai facendo condizionare dal mondo in cui vivi, dalla gente che frequenti, dagli stimoli che ti programmano ogni volta che ti metti davanti a uno schermo di uno smartphone, o di un televisore.
Questo è utile, questo serve, anche se richiede forza e richiede coraggio.
Serve DIRSI e DIRE LA VERITA’.


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