Fra le anime più o meno risvegliate (ovvero fra quelli che molti definiscono complottisti) si parla spesso di gratuità; come dici? Tu non ne hai mai sentito parlare? Allora non sei complottista! Buon per te!
O forse è perché i social e l’informazione mainstream sono in mano a chi ha tutto l’interesse affinché nessuno ne parli. La gratuità presuppone un sistema economico dove il denaro risulta del tutto inutile; ecco spiegato il motivo per il quale nessuno ne parla, soprattutto gli organi di informazione che lavorano per le corporazioni private, per le multinazionali, per le grosse finanziarie che sul denaro fondano la loro stessa esistenza.
Sono le stesse che pagano l’informazione per darti le notizie che ogni giorno trovi in giro sui social e in televisione, comprese le notizie che spesso provengono dalla stessa “controinformazione“. Bene, nessuno di questi ti parlerà mai di gratuità.
Te lo immagini? Un giornalista che viene pagato profumatamente in denaro per raccontarti quello che fa comodo ai padroni e che ti viene a dire che la gratuità risolverebbe i problemi economici di tutto il Pianeta! Non esiste!
Se la gratuità venisse effettivamente attuata, quel giornalista (e molti altri prezzolati come lui) perderebbe tutti i privilegi, no?! Tuttavia, io te ne voglio parlare, perché mi trovo nell’invidiabile condizione di poter dire liberamente un po’ quello che mi passa per la testa.
Ne ho il diritto e me lo preservo finché campo, non importa quanto campo. Io non sono pagata da nessuno, quindi non devo obbedienza a nessuno, tranne che al Primo Creatore.
La gratuità è una condizione dello Spirito, innanzitutto; non mi piace definirlo un sistema economico, perché tutto ciò che ha sentor di “sistema” , dopo quello che il sistema mi ha dimostrato di saper fare soprattutto negli ultimi anni, mi provoca inevitabilmente un senso di ribrezzo… di rifiuto.. di rigetto.
E non è nemeno economica, la gratuità. Non ha nulla a che vedere con l’economia; non ha a che vedere con il denaro, quindi nemmeno con l’economia.
E anche perché, in effetti, la gratuità non c’entra con un sistema economico. La gratuità (a mio modo di vedere le cose) è un diffuso e condiviso stato dell’essere.
Mi spiego meglio; si parla di gratuità quando ci si trova in quella condizione collettiva per la quale ognuno mette a disposizione del prossimo i propri talenti, senza chiedere e/o pretendere nulla in cambio. Proprio così.
Quando ci si trova in gratuità non è necessario chiedere un “compenso”, o un riscontro di pari valore per aver espresso ed elargito il prodotto di un nostro talento; ci pensa il Creatore a “ripagarci”. Nel vangelo c’è un passo interessante (mica solo uno, ma questo fa al caso nostro) su questo argomento. Qui puoi trovare il passo di cui parlo.
Lo so, sembra la solita fuffa new age messa giù così, ma ti assicuro che non lo è. Per entrare in una logica di questo tipo occorre sviluppare innanzitutto una caratteristica che è propria di ognuno di noi, ma che molto probabilmente, negli anni della nostra infanzia ed educazione, è stata prontamente soffocata e messa a tacere.
Questa caratteristica è l’empatia, la connessione empatica con l’altro. Allora si può entrare in una logica di gratuità. Purtroppo l’empatia va prima recuperata, soprattutto fra gli adulti, altrimenti non si potrà mai comprendere il concetto di gratuità.
Ma non basta, per poter parlare di gratuità in senso effettivo, concreto, reale, ognuno dovrebbe essersi reso conto del posto che occupa nel mondo, della propria reale missione personale; questo, a mio modo di vedere, è indispensabile, altrimenti la gratuità non funziona.
Quantomeno, la maggior parte delle anime viventi su questo Pianeta, dovrebbe aver sviluppato questo grado di consapevolezza e allora la gratuità è un’inevitabile conseguenza.
Provo a spiegarmi con un esempio che tutti possono comprendere e che essendo frutto della mia esperienza personale, forse riesco a rendere in modo più comprensibile; io fondo tutta la mia logica di pensiero sull’osservazione di ciò che avviene in Natura.
E’ così da sempre, perché sono nata e cresciuta in mezzo alla Natura e ci passo molte ore da sola; l’ho potuta osservare, studiare, meditare per tanti anni.
Mi sono anche scelta un lavoro che mi ha portato a vivere a stretto contatto con i boschi e le selve (da qui il nome “elena delle selve, o elena dei boschi, come mi chiama qualcuno), anche se poi l’ho lasciato, per i motivi che ho spiegato nei post precedenti.
Ebbene, se mi do il tempo per osservare la Natura, non posso fare altro che rendermi conto che tutto occupa un posto ben preciso nel complesso mosaico di questo Pianeta/Universo.
E’ così; anche in un ecosistema che a noi può apparire drammatico e caotico, in realtà nulla è fuori posto e tutto concorre in maniera sinergica e seguendo un’equilibrio ottimale agli eventi naturali; esattamente così come deve essere.
Ci sono delle Leggi invisibili che regolano tutto questo. Sono Leggi delle quali nessuno parla, ma che sono il cardine fondante di tutto ciò che siamo e che ci circonda. E’ così da sempre, o quantomeno dalla prima emanazione.
Non importa se noi applicando la nostra limitata mente razionale non lo riusciamo a vedere questo, o a capire; io posso dire che è così, perché in almeno 45 anni di sperimentazione, (e probabilmente anche prima, solo che non me lo ricordo) studio e contemplazione, sono giunta a questa conclusione. Non preoccuparti, fra un po’ ritorno a bomba e ti spiego come tutto questo si ricollega alla gratuità (secondo me).
Così come in Natura tutto risponde alle Leggi Naturali, noi anime incarnate non possiamo fare a meno di rispondere alle stesse Leggi e allo stesso modo; “così in alto come in basso, così nel macro, come nel micro”.
Ebbene, se è così (adesso torno a bomba), ed è così, se tutto in Natura ha il suo posto preciso e tutto agisce in modo “pensato” (sempre per la prima Legge ermetica del Mentalismo, per la quale il Tutto è Pensiero), allora anche noi inevitabilmente, una volta emanati in carne, ossa e sangue dobbiamo avere il nostro posto nel mondo; ognuno di noi ha una propria missione da compiere.
Accade quando nasce una cincia, che prima ha il compito di essere un embrione in uovo, poi un essere implume, poi un giovane uccellino e infine un uccello in grado di volare, nutrirsi autonomamente e riprodursi. Questa è la missione di una cincia.
A volte la sua missione è anche quella di venire predata, o in alternativa di essere pasto per i vermi quando muore. Ogni essere ha il suo posto nel mondo e ogni essere ha il suo ruolo, la sua missione.
Le cince non hanno dubbi, non hanno crisi esistenziali e non soffrono di depressione; loro sanno quello che sono e lo incarnano perfettamente! Noi no. Noi siamo malati di inconsapevolezza.
Vale per un seme di faggio, come per un lupo, come per un uovo di rana; tutti hanno il loro posto e tutti fanno quello che devono fare,. E perché questo non dovrebbe valere anche per noi anime incarnate?!
Solo perché abbiamo una mente che ci svia, non è che siamo esenti dalle Leggi Naturali; anzi, direi che abbiamo molte più responsabilità, proprio perché, forse e in teoria, siamo più consapevoli di una cincia.
Bene, adesso ti faccio una domanda che io mi sono fatta tanto, tantissimo tempo fa: “Ma tu, lo sai quale è il tuo posto in questo mondo? Lo sai che cosa sei venuto a fare in questa dimensione, su questo Pianeta?! Qual’ è la tua missione?!”
Ecco, io so che la gratuità sarà attuabile nel concreto, solo quando un sufficiente numero di anime su questa Terra, in questa dimensione, si sarà posto questa domanda un numero sufficiente di volte per arrivare ad avere una risposta certa. Poi potremo vivere tutti in gratuità. E magari andare oltre, finalmente.
Perché dico questo? Ma perché se io so chi sono e che cosa sono venuta a fare, non perderò più tempo con le cazzate inutili. Non mi farò più dire da nessuno come e cosa devo pensare, perché sarò concentrata sulla mia missione. E perché se io sono concentrata sulla mia missione, perché l’ho incarnata in ogni istante del mio essere, IO SONO ESATTAMENTE QUELLO CHE FACCIO.
E dal momento che io sono quello che faccio, io lo faccio bene e mi piacerà moltissimo farlo. Perché sono nata per fare esattamente quello! Potrei addirittura essere felice, pensa!
Esattamente come una cincia è nata per essere una cincia e non per perdere tempo con pensieri inutili sul perché un corvo non sa cantare in modo aggraziato come una cincia, o sul perché la pioggia mi bagna le piume; una cincia si limita a fare la cincia; punto.
E così, io, quando so chi sono, lo sono! E faccio ciò che sono. Quindi posso dire che IO SONO!
Ebbene, io ho visto in Natura che quando tutto scorre come fa l’acqua, che sa di essere acqua e fa esattamente ciò che fa l’acqua, ovvero scorre, ristagna, evapora e via dicendo, tutto accade esattamente come deve accadere, nel momento esatto nel quale deve accadere.
Non c’è da star lì a perder tempo con elucubrazioni inutili; tutto scorre come deve. Questo vale per tutto. Quando noi anime incarnate avremo compreso questo e lo avremo reso davvero nostro, allora la gratuità sarà una naturale conseguenza!
Perché pensi che in Natura il denaro non esiste? Perché in un mondo che scorre esattamente come deve, come è Naturale, il denaro è perfettamente inutile!
Nessun essere emanato in Natura si preoccupa se ha abbastanza soldi per potersi costruire un rifugio confortevole e potersi riprodurre. Semplicemente lo fa. Così è per le piante, per gli uccelli, per tutti gli animali. Quando le Leggi Naturali sono ripristinate, il denaro non serve; è solo zavorra inutile.
Bene, ti comunico che c’è un gruppo sempre più cospicuo di anime che ad oggi hanno scelto di agire in Legge Naturale; in tal senso, quando tutte queste anime avranno preso consapevolezza di chi sono e di quali sono i propri TALENTI, ovvero ciò per cui si sono incarnati, (l’ IO SONO) allora la gratuità riprenderà ad essere.
Non ti sto dicendo che sarà un viaggio facile; non lo è. L’IO SONO è Lì, LO è PER TUTTI E AGISCE SEMPRE FUORI DAL TEMPO E FUORI DALLO SPAZIO; sta a noi.
Ora immagina un mondo dove tutti fanno esattamente ciò per cui sono nati; immagina la soddisfazione che tutti provano nell’essere, nell’agire (perchè tutti sono quello che fanno e tutti fanno quello che sono); immagina con quanta gioia tutti offrirebbero ciò che sono e che fanno come “SERVIZIO” AL PROSSIMO“.
Perché non c’è nulla di più appagante del poter creare, fare, esistere per la felicità propria e altrui!! Immagina questo e immaginati in un’esistenza dove tu ti svegli ogni giorno e puoi fare esattamente quello che ti piace; immagina di poterlo mettere al servizio di te stesso e di chi ti sta attorno.
Immagina di ESSERE, finalmente, ciò che davvero sei!! Come fanno i caprioli, che fanno i caprioli (e non i rospi), o come fanno le aquile, che sono e fanno le aquile (e non le taccole)!! O come fa un larice, che è e fa il larice (e non il sorbo)! Quando tutto fluisce come deve, le energie sono pressoché inesauribili, infinite!! E si crea la Bellezza, quella vera!
Un Michelangelo Buonarroti ha creato quello che ha creato perché lui è STATO LE SUE OPERE!! Perché è stato messo nelle condizioni per essere il talento che aveva, o forse perché avendo compreso bene chi era, ha fatto anche con fatica quello che gli veniva meglio.
Era l’anima adeguata, messa a fare la cosa più appropriata nel momento più appropriato. E così vale per tutte le grandi anime che hanno CREATO, a partire da Budda, a Gesù, a Vishnu, a Lao Tzu, a Tesla, Cagliostro, Majorana e tanti altri.
Bene, quando noi saremo in grado di ESSERE così come sa esserlo un larice, potremo vivere in gratuità.
E per arrivare a questo, innanzitutto occorre riprendersi noi stessi; va fatto un lavoro certosino di DEPROGRAMMAZIONE. Sì, perché come ti ho detto molte volte in questo blog, noi siamo vittime di noi stessi, delle nostre convinzioni, dell’educazione che ci portiamo dentro, dei limiti fasulli che ci sono stati inculcati, frutto di un depotenziamento sistemico, inculcato a suon di anni di scuola, di programmazione specialistica, di diseducazione!
Ed è tutta illusione!! Una finzione pazzesca, madornale!! Ridicola, anche! Soffriamo di mancanze e limiti inesistenti che ci zavorrano come uno zaino pieno di sassi inutili!
Tutta zavorra che va tolta, per poter finalmente dire IO SONO ed ESSERE IO SONO. A quel punto, fanculo il denaro!! Il viaggio è faticoso, ma una volta raggiunta la vetta, puoi abbracciare il tuo paradiso personale e la tua soddisfazione infinita; quindi, io direi che è il caso di svuotare lo zaino dall’inutile, tenerci acqua e viveri e continuare a scalare, anche se si suda un po’!!
La Bellezza, è gratis, ma non per questo è esente da responsabilità. Vivere liberi è bello, ma la Libertà è sulla cima e va conquistata!
Lunga vita e prosperità a tutti
elena delle selve

Scrivi una risposta a Elena Delle Selve Cancella risposta