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Quando cammini in quota, i pensieri si fermano, perché hai meno ossigeno nei polmoni e le forze le devi concentrare sul passo, sul movimento, sul respiro; per questo io dico che in Montagna ci sono due modi di procedere: o cominci a ragionare in maniera pulita, entri in meditazione, ti liberi e voli più su della cima più alta, o sragioni più di quanto hai fatto qualche centinaio di metri di dislivello sotto. Dipende dall’allenamento, dalla predisposizione d’animo. Quando senti che la Montagna ti respinge, bisognerebbe avere l’intelligenza di fermarsi e di scendere. Occorre sapersi ascoltare.

Per molti anni io avevo lasciato le montagne, per dedicarmi alla strenua e inutile resistenza di preservarmi una vita cittadina che non volevo, che non mi somigliava e che mi ha fatto ammalare. Lo avevo fatto per motivi inutili e stupidi; per il luogo comune, per il pensiero comune, per non deludere, per conformarmi, per accondiscendere a chi pensavo volesse il mio bene, per la carriera, per la falsa sicurezza economica che non avrei comunque mai raggiunto, visto che ragionavo da schiava. Tutte balle!! L’effetto immediato è stata la perdita della forma fisica e di conseguenza anch’io, come tanti, quasi tutti, ho cominciato a sragionare. E la Montagna si è dissolta, non ci pensavo più. Eppure ci ero cresciuta, lì, ce l’avevo dentro, mi scorreva nelle vene, ma non la sentivo.

Il cervello non funziona bene in un corpo che passa la vita seduto davanti a un monitor, o sul sedile di una macchina; questo è un fatto. Il cervello non funziona bene se il corpo non si espone almeno per mezz’ora al giorno alla luce del sole, alla luce naturale. Il cervello non funziona bene se lo stomaco è sempre pieno; occorre fare passare almeno otto ore fra un pasto e l’altro, per far funzionare bene il cervello. Il cervello non funziona bene se si mangia troppo e sempre le stesse cose, magari davanti a un monitor del televisore.

Il cervello non funziona bene se si passa il tempo davanti a un televisore, o a un cellulare, o a un qualsiasi monitor che rimanda luce dannosa alla retina degli occhi, per spararla nel cervello. Il cervello non funziona bene se è sottoposto sempre alle stesse frasi, agli stessi noiosi stimoli, tutto il giorno, da più fonti, mediatiche o umane. Il cervello ha bisogno di diversità per tenersi in allenamento, esattamente come il corpo. Il cervello è lo strumento più potente che abbiamo; potentissimo, se lo facciamo funzionare!!!

La Montagna su questo fronte non perdona; la Montagna seleziona in modo inclemente chi ha un cervello che funziona, da chi ce lo ha spento. Li vede subito quelli che possono salire e quelli che è meglio se stanno sulle piazzole delle Strade Provinciali di paese a lato strada, a fare il pick nick, col cellulare in mano e accanto alla macchina col baule aperto, per poter attingere alla dispensa. Chi di questi “escursionisti” lo capisce e non sale, ha preservato la poco a intelligenza che la vita di città gli ha lasciato scorrere fra una debole scarica elettrica neuronale e l’altra. Può accadere, a volte, che la Montagna sia più tollerante, finché non si stufa, e allora chi c’è c’è!! Niente accade per caso.

Questi “montanari” si fanno i selfie con lo sfondo delle cime e l’escursione finisce lì, sul profilo facebook e a pochi metri dal predellino della macchina, di solito un suv di alta cilindrata, o l ‘ultima versione della Tesla, perché sono fra l’ideologico ecologista e lo sborone spinto, di solito. Nella mia vita ho fatto parte di quelli che salivano sulle cime e anche di quelli da banchina da pick nick, quindi posso parlare con cognizione di causa e lo dico perché non c’è giudizio in queste mie affermazioni. C’è stato un periodo fin troppo lungo in cui la Montagna mi rifiutava e io lo sapevo; sapevo perfettamente il perché mi respingeva e mi guardavo bene dallo sfidarla.

Poi, ad un certo punto, qualche anno fa, quando avevo ormai deciso di lascare il lavoro, l’ho sentita che mi chiamava; quasi non ci potevo credere, eppure era Lei, erano Loro, le Cime. Accadono sempre al mattino presto queste cose; all’alba, quando ancora non sai se sei nel sogno o nella realtà. Dopo anni il mio cuore riprendeva a battere per un Amore che si era solo assopito, ma mai spento del tutto. Ed il battito, il richiamo era talmente forte che non ho potuto resistere. La stessa mattina ho preparato lo zaino, preso i viveri per me e per il cane e sono uscita, a piedi. Dove arrivo, arrivo e quando arrivo, arrivo, mi son detta.

Scorta d’acqua, scarponi buoni, controllo il tempo: cielo terso, temperatura fresca, ma non umida. Mi metto in cammino. Il cane mi guarda perplessa; sente che c’è qualcosa di nuovo nell’aria. Nessun programma, nessuna direzione se non quella che guarda in alto, e il cellulare sul comodino. Da incosciente, dirà qualcuno; io però dico sempre che gli incoscienti sono quelli che fanno cose che non si possono permettere.

Io stavo solo camminando, ben attrezzata verso la Cima e sapevo di potermelo permettere, finalmente. Dopo tanti anni, adesso potevo, ne avevo il permesso. L’unico limite era lo scarso allenamento, ma lo capivo, lo sentivo, lo conoscevo e mi regolavo di conseguenza. “Se Lei mi chiama, significa che posso andare!” mi son detta. Ne avevo il tempo, adesso, la giusta concentrazione; avevo le gambe per camminare e il fiato per salire. Lo zaino pieno, un’ottima compagnia e non mi serviva altro.

E’ stato quello il giorno in cui si è innescata la mia Rinascita, dopo tanti anni passati nello scantinato di una vita che non mi apparteneva, sono uscita all’aperto, seguendo il richiamo antico e potente di una Montagna che per tutto quel tempo, poi l’ho capito, non ha fatto altro che chiamarmi; ma io non la potevo sentire. “Non avevo orecchi per ascoltare”, come disse qualcuno. E in due giorni, con calma, seguendo il battito del cuore, camminando senza spingere, ho ritrovata una Cima che non rivedevo da troppo tempo, e lei mi ha accolta mentre le lacrime non smettevano di scorrere per la gioia e la gratitudine.

Dopo quell’uscita, cominciai a stare meglio; il mio stomaco ricominciò a funzionare, sparirono i mal di testa, l’ansia si dissolse, i pensieri compulsivi si calmarono; uscivo tutti i giorni, nei boschi e nei fine settimana salivo in quota. Quella è stata la migliore terapia; non ho mai preso una pasticca e di questo oggi son felice, visto quello che accade in giro. La medicina è nel cervello; il cervello è un produttore di sostanze chimiche che ci possono distruggere o guarire, a seconda di come lo sappiamo usare.

E a chi dice che sono solo chiacchiere, io posso dire che con me ha funzionato e questo mi basta. Ricominciai a disegnare, a scrivere, a dipingere, a leggere i libri che mi piacevano, per il semplice piacere di leggerli. Fu merito della Montagna, dei Boschi; di come mi chiamarono e mi chiamano ancora, ogni giorno. Fu merito di come mi parlarono e mi parlano. E non hanno mia chiesto la parcella, solo il dovuto Rispetto e la dovuta Gratitudine.

Qualche anno prima ci avrei messo la metà del tempo per salire fin lassù e lo sapevo, ma io ero felice di essere lì e di aver ricominciato. Sarei migliorata, un po’ alla volta. Sapevo che da quel momento le cose sarebbero andate bene, che sarebbero andate sempre meglio. Le Montagne te le dicono queste cose, nel bene e nel male, ti fanno capire che direzione stai prendendo. Non raccontano mai balle! Mai! Per questo a volte è più comodo non ascoltarle, ma non è mai un buona idea.

MI sono sdraiata sulla roccia a guardare le nuvole. Lo faccio sempre, fin da quando ero bambina. Ho pensato che se fossi morta in quel momento, sarebbe stata una morte dolcissima, perfetta. Ma poi ho anche pensato che se Lei mi aveva chiamata lassù, il motivo forse era un’ altro e dovevo cercarlo; non avevo ancora tempo per morire. Eppure quando si va per monti, alla Morte ci si pensa spesso; ma non è un pensiero macabro e triste. E’ solo la consapevolezza che siamo esseri effimeri, di passaggio, perché le Montagne non smettono mai di ricordarcelo. IN Natura la Morte si incontra ovunque, come la Vita; sono la stessa cosa. Ed è così che ho cominciato a guarire, a stare di nuovo bene.

Quella notte ho dormito in un bivacco ben attrezzato e deserto; in due giorni di cammino non ho incontrato nessuno; non un’anima per tutto il tragitto. Ed era strano, ma meraviglioso. Era esattamente ciò di cui avevo bisogno; pace, calma, solitudine e la consapevolezza di essere ben accètta dalle Cime. Mi son svegliata prima dell’alba, perché sapevo che era mio dovere salutare il sole quando sarebbe sorto. Il primo pensiero deve essere di gratitudine e rivolgerlo al Sole rende il giorno benedetto.

I fagiani di monte cantavano e soffiavano tutto l’amore della Primavera, le cince more e tutti gli altri uccelli liberavano il loro canto potente fra i rami radi dei larici e dei fitti mughi, ed il concerto canoro faceva muovere anche i camosci sui pendii, mentre i primi raggi uscivano a colorare il Mondo di meraviglia e la terra rilasciava i suoi profumi di resine ed erbe salvifiche. E io stavo lì a godermi lo spettacolo e pensavo che adesso ero davvero tornata! E pensavo che non me ne sarei mai più andata!! Mai più!! E ringraziai la Montagna mille volte, per avermi aspettato per tutto quel tempo, per avermi chiamata di nuovo e per avermi accolta. Ero sempre io, ma non ero più io. Ero libera, adesso.

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33 risposte a “La Montagna che ti salva”

  1. Avatar baglio2013

    Hai ragione su tutta la linea.
    Anch’io che vivo in città dalla nascita, penso che in un’altra vita ero un perfetto montanaro.
    Infatti anche dell’infanzia, ho ricordi più belli e nitidi quando d’estate mi trasferivo con mia zia al paese di mia nonna materna, sui monti Ciociari, piuttosto che delle giornate al mare di Casteporziano, a rosolarci al sole.
    Ed anche oggi se devo scegliere tra un bel sentiero tra i boschi, e una partita a beach volley sull’arenile non ho dubbi. Scarponi da trekking e bastone telescopico. 😄

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    1. Avatar Elena Delle Selve

      Io amo molto anche il mare, in realtà, Vittorio; il mare mi calma moltissimo, lo sento affine, ma lo conosco molto meno della montagna, ovviamente. Però mi chiama spesso e se posso, rispondo e vado. Non amo il mare affollato, anzi, lo referisco deserto, ma questo vale anche per i monti. 🙂 😀

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  2. Avatar kagould17

    I feel sad for those who do not know the peace and beauty of hiking, walking or biking in nature. We are not long back from 3 weeks of living in a busy city where everyone is on their screens, rushing to their obligations, ignoring all those around them, etc. But, we were lucky. This city is surrounded by nature and we were able to get out into nature every day on foot or on bike. In those 3 weeks, we walked 150 km and biked 49 km and while we saw others, we were far from the crowds. Now home, we can’t wait to return to our forest and clear our minds. Happy Monday Elena. Allan

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    1. Avatar Elena Delle Selve

      I understood that you can choose, at some point. And I chose. I would never go back for all the gold in the world. 😉 And I know that you, that you can understand me. Anyone who decides to lead a hectic life doesn’t make me sad; they are choices and there are also those who really like city life. Everyone chooses the life that most resembles them, in my opinion. A greeting and good day, Allan

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  3. Avatar Katherine

    Che post Elena! Ho risuonato così bene con questo post, in qualche modo, mi trova allo stesso punto del mio viaggio della vita.

    Quando ero al college guardavo seriamente le altre persone che si divertivano nei loro appartamenti e si divertivano a vicenda. Dio ha fatto in modo che quel sogno diventasse realtà. Ora, dopo averlo realizzato, sento che non mi piace più. Questa piccola città è diventata così rigida, e sono tornata a come mi sentivo durante la mia infanzia, desiderando scappare, credendo che ci dovesse essere di più.

    Uscire nella natura, avere il vento che ti soffia tra i capelli, ascoltare il mormorio delle api e ammirare il bellissimo cielo azzurro sembra in qualche modo riempire quel vuoto, ma non è abbastanza. Mi chiedo cosa verrà dopo.

    Grazie per la condivisione Elena, è un piacere leggere i tuoi post. Inoltre, mi scuso per eventuali errori, non parlo correntemente l’italiano e potrei avere degli errori.

    Ti auguro una fantastica settimana! 😊💐

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    1. Avatar Elena Delle Selve

      Cara Katherine, mi scuso anch’io, perché quando posto in inglese, di sicuro faccio molti errori. IL tuo commento però è chiaro e comprensibile e sono felice che siamo in sintonia, che io sia riuscita a fare capire cosa intendo dire. In realtà penso che molte persone si rendono conto che hanno bisogno di Natura e di spazi aperti, ma per chi conduce una vita abitudinaria e molto serrata, è difficile ritagliarsi del tempo per queste cose, purtroppo. Eppure questa è la vita che l’Essere Umano dovrebbe vivere; tutto il resto rende ansiosi e infelici, perché non è costruito a misura d’uomo!
      Ti ringrazio e auguro anche a te una bella giornata e una felice settimana! 🌻💛

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      1. Avatar Katherine

        Grazie mille per il commento di cuore! Sì, ma sento davvero che dovremmo sfuggire alla realtà una volta ogni tanto e vivere la vita al massimo.

        Buona settimana! 🌼🌻

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  4. Avatar Le perle di R.

    Leggevo riguardo al mare ed anche a me calma, mi da’ modo di riflettere e mi fa sentire vicina all’ infinito. Però solo quando è isolato ed ho la possibilità di osservarlo in solitudine e in silenzio, ascoltando solo il suo suono.

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    1. Avatar Le perle di R.

      Ed è vero che quando si sta facendo nella maniera giusta, si sta andando nel verso giusto tutto prende una piega diversa, non solo esternamente ma partendo proprio dagli stati fisici, di salute.

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      1. Avatar Elena Delle Selve

        E’ così; sembra strano, ma quando si riesce a capire esattamente che cosa si cerca, che cosa si vuole, tutto prende forma e la strada si apre da sola. Il difficile, il più delle volte, è togliersi dalla strada gli ostacoli che ci creiamo da soli; convinzioni, paure, sensi di colpa… tutta zavorra che se riconosci, puoi evitare!! Certo non è facile, ma gli ambienti come la montagna o il mare, aiutano moltissimo.

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    2. Avatar Elena Delle Selve

      Penso che per i più introversi e riflessivi, questa sia un’esigenza comune; c’è anche chi associa il mare alla movida e alla presenza di molta gente in spiaggia, così come c’è chi associa la montagna alle affollatissime piste da sci. 🙂 Ognun cerca la dimensione che più gli somiglia.

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  5. Avatar Frida la LoKa

    Bellissimo post, rasserenante, rilassante, ti fa pensare… paradossalmente, abito fuori città, pur essendo nata in una grande città, tuttavia, non è e non sarà mai la stessa cosa. Un tramonto perso, perché in mezzo a tutto quel disordine di edifici, difícilmente riuscirai a cattura quell’attimo e come quello, tante altre cose, che il silenzio della natura ci offre, GRATUITAMENTE!!
    Basta chiudere, respirare profondamente gli occhi e sognare. Mi sento pure molto a mio agio s’un lago, o solo a contemplarlo da fuori

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    1. Avatar Elena Delle Selve

      E’ così, Frida; trovarsi fisicamente immersi in un ambiente naturale facilita la concentrazione, aiuta a rasserenarsi, a fermare i pensieri compulsivi, a rendersi conto di che cosa è eccessivo e superfluo e di che cosa abbiamo veramente bisogno. Purtroppo, per avere dei risultati a lunga scadenza, queste immersioni devono durare un tempo congruo. Prima di cominciare a disintossicarsi del tutto, devono passare almeno tre settimane. Non è una cosa che si ottiene in tre ore, purtroppo. Personalmente ci ho messo dei mesi, per riequilibrare tutto, fisicamente e psicologicamente; molto dipende da come sei messa quando cominci. I laghi hanno un potere terapeutico immenso, soprattutto quelli d’alta quota. 😉

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      1. Avatar Frida la LoKa

        Ho letto tutto il commento. Da ~Purtroppo ~in poi, penso che sebbene ci sono immersa in natura, cioè abito in mezzo alla natura. Capisco che non sarà mai la stessa cosa, ESSERE ASSOLUTAMENTE SOLI, te e natura, e basta. Quindi, mi accontento, (odio sta parola) ma è così…🙄✨️🙌

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      2. Avatar Elena Delle Selve

        Beh, se sei immersa nella Natura pensa che sei già molto fortunata!! 🙂 E poi non si può mai dire; magari una lunga vacanza prima o poi te la prenderai. E’ strano come le occasioni si presentano se davvero le desideriamo sinceramente, sai? 🙂 Io mi sono resa conto che non potevo continuare e magicamente, quando ho preso consapevolezza, nel contempo ho anche “creato” le condizioni per riprendermi in mano la vita, a modo mio, come avevo estrema necessità di fare. Dalle mie parti si dice che “quando l’acqua tocca il fondoschiena, si impara a nuotare”; diciamo che è quel che è successo a me; se non avessi agito in quel modo, mi sarei ammalata. Non ne valeva la pena; preferivo stare in salute. 😀 Io mi sono accontentata talmente per tanto tempo, che stavo arrivando al limite estremo. E ho smesso, in tempo. Molto dipende da quanto una cosa la desideri, da quanto ne hai davvero bisogno. Io ne avevo estremo bisogno.

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      3. Avatar Frida la LoKa

        Non puoi immaginare quanto bisogno ne ho. Il pensiero è chiaro e sussiste nella mia mente, perché evidentemente è come una calamita. Il problema è “fare il passo”…non sono nelle condizioni talli, perciò, cosa si fa? Cara Elena…?! ☹️🤗

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      4. Avatar Elena Delle Selve

        Niente di particolare; tu aspetti che la cosa si risolva, ma nel frattempo mantieni l’attenzione su quello che vuoi fare. Prima o poi, con un po’ di fiducia (la fiducia è importante) e pazienza, la soluzione si presenta da sola. La cosa importante che puoi fare nel frattempo è continuare a pensarti mentre stai già vivendo quell’esperienza, ogni sera prima di andare a nanna. 😉 Non preoccuparti del COME accadrà; tu preoccupati solo del COSA vuoi che accada.

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  6. Avatar Frida la LoKa

    🙌 🙌❤️❤️🌷

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  7. Avatar Nicoletta Zappettini

    Bellissimo anche questo racconto di vita Elena!
    Ricchissimo di tanti sentimenti, il dolore, la sofferenza, la gioia, la libertà, l’amore…
    E poi trovo davvero unico il tuo modo di raccontare le montagne come fossero veri e propri esseri viventi, come fossero dei genitori e loro sanno cosa è meglio per te, per noi…un rapporto così intimo e unico con la montagna, stupendo

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    1. Avatar Elena Delle Selve

      Beh, in un certo senso, per me è stato davvero un po’ così, Nicoletta, nel senso che ad un certo punto i boschi e le montagne sono diventati come la mia famiglia. E devo molto ai miei veri genitori, ovviamente; la Vita non è un dono da poco, ma i boschi e le montagne mi hanno accolta nei momenti meno facili e lo hanno fatto senza riserve, insegnandomi molto… davvero molto. E lo sono; sono esseri viventi; ogni montagna ha uno Spirito suo, e anche i boschi, gli alberi, certi luoghi parlano una lingua che se stai a sentire, non può che dirti che sono veramente vivi e anche molto, molto potenti. Penso che tu possa provare le stesse cose per il tuo Fiume, per i tuoi luoghi. Accade ovunque.

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  8. Avatar Nemesys

    Bell8ssimompist Elena che racchiude 7na grande verità: la Natura è la terapia migliore ❤️ aiuta a comprendere e ad acquisire consapevolezza, la vera e unica Consapevolezza 🥀🥀🥀 Buonanotte 😊

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    1. Avatar Elena Delle Selve

      Penso anch’io che sia una terapia che non ha controindicazioni, Giusy. 🙂 Buonanotte a te. 🌻

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  9. Avatar endorsum

    ma che bello ascoltarti! un racconto importante con una lettura personale e morbida! super! 😀

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  10. Avatar Marcella Donagemma

    Condivido Elena. Io amo molto l’acqua, il mare, ma il sentimento è lo stesso. Madre terra ci chiama, ci sussurra, se solo sapessimo ascoltare. È tratto dal tuo libro?

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    1. Avatar Elena Delle Selve

      No, il mio libro parla di piante che curano e comprende cinque racconti brevi, che hanno i boschi, la montagna e le piante come protagoniste di fondo. Questi articoli li dedico al blog. 🙂

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  11. Avatar AJourneytotheHeart

    che meravivlioso Inno alla Vita ! ci hai fatto emozionare con il tuo paesagggio interiore “che richiama quello esterno”…Grazie. Un abbraccio.

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    1. Avatar Elena Delle Selve

      Grazie a te di cuore, anche per aver ripubblicato l’articolo. 💛🌻💛🌹💛

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